Giovanna Errore (Agrigento, 17/03/1992). Laureata in Mediazione Linguistica all’Università di Palermo e in procinto di frequentare un master in Comunicazione e Giornalismo di Moda a Roma presso Eidos Communication. Da luglio 2013 gestisce il blog www.sbirilla.blogspot.it, in cui racconta di moda e creatività con un occhio di riguardo verso stilisti e designer emergenti. Ha pubblicato un reportage su Cosmopolitan Italia, tre articoli su Vogue.it, alcuni articoli di moda e lifestyle sulla rivista inglese The Avant Magazine. Attualmente collabora con la rivista Switch Magazine. Appassionata di lingue, viaggi, scrittura, moda, giornalismo, letteratura.
Quando hai scoperto la passione per la scrittura?
Da piccolissima! Ho iniziato a leggere e scrivere ad appena 4 anni. Con tutti gli errori del caso, ovviamente (nomen omen!).
Qual è stato il tuo primo testo?
Un libriccino a forma di pupazzo di neve (avevo ritagliato le pagine una per una), scritto, disegnato e colorato da me. Si intitolava "Storia di un pupazzo di neve (quasi) senza amici" e l'ho scritto a 4 anni. Poi sono arrivati "I fiori sono belli", "Le avventure della famiglia Caciotta", "Agomino e Agomina" eccetera XD
Quale genere letterario ti è più affine? Quale invece non riesci a leggere e/o a scrivere?
Mi piace la narrativa contemporanea, i romanzi rosa e chick lit, i romanzi storici e fantasy. Adoro i libri che rimangono un po' in sospeso, in cui i dettagli rimangono impliciti e che spingono il lettore a lavorare di immaginazione. Non leggo mai horror, erotici (so che è un genere molto in voga in questo periodo) e di solito non amo i gialli, ma ci sono state eccezioni.
Come è stato il tuo percorso verso la pubblicazione?
Beh sono una persona molto impaziente ed impulsiva, quando ho finito di scrivere il libro l'ho fatto leggere a mia mamma e ad Ylenia Puglia (stylist di Cosmopolitan che ha scritto la prefazione) e, una volta corrette le imprecisioni ed impostata l'impaginazione, l'ho pubblicato immediatamente. Volevo un riscontro diretto con il pubblico, ero curiosissima. E finora ho avuto belle soddisfazioni!
Disponibile su amazon.
Come è nata l’idea di Vogueabolario? Cosa ti ha ispirato?L'idea è nata da un'esigenza: io mi occupo di moda, sul mio blog e su varie riviste, e volevo documentarmi sulla storia della moda e i significati nascosti di accessori e abiti, così per me è stato naturale condividere le mie ricerche. L'idea e il titolo sono arrivati in un periodo molto stressante, preparavo gli ultimi esami, la tesi ecc, e solo dopo alcuni mesi ho iniziato a scrivere sul serio.
Quanto c’è di te in questo testo?
Beh, si tratta di un manuale quindi tutto quello che ho fatto è stato raccontare delle storie che mi avevano affascinata. Di mio c'è la curiosità, il rispetto per la moda (che non è solo mera esteriorità ma specchio dei tempi) e il mio modo di raccontare.
Chi sono stati i più grandi maestri del drappeggio nella storia? Che lavoro fa il fashion stylist? Perché la giacca Chanel ha assunto un ruolo così centrale nei nostri guardaroba? Chi sono state le prime donne ad indossare le zeppe? Cosa vuol dire colour blocking? Quali sono le borse di culto che tutte le donne amano e desiderano? Chi ha inventato le paillettes? Attraverso più di 70 temi, questo piccolo volume cerca di rispondere a queste e tante altre domande, studiando con leggerezza e curiosità la storia della moda, i suoi riferimenti culturali e artistici, i suoi più grandi protagonisti e i messaggi che si celano dietro ogni capo o accessorio.
Hai mai affrontato il “blocco dello scrittore”? Come lo hai superato?
No in effetti non è capitato. Una volta arrivata l'idea ho lavorato incessantemente senza mai avere dubbi o ripensamenti.
Cosa vuoi comunicare con il tuo Vogueabolario?
Vorrei diffondere un'idea di moda come simbolo, segno estetico portatore di innumerevoli significati. Vorrei che chi considera la moda un argomento superficiale pensasse al periodo storico, il luogo, il contesto sociale in cui nasce l'idea di uno stilista che poi diventa moda. E che permette a tutti noi, indossando abiti e accessori, di esprimere noi stessi e i nostri messaggi.
Cosa pensi del Self-Publishing?
Credo sia una meravigliosa opportunità ma anche un rischio! Io l'ho scelto perché, come dicevo, ero impaziente di confrontarmi con il pubblico e le case editrici impongono giustamente lunghi tempi per esaminare e pubblicare le opere. Permette di gestire tutto come si vuole: l'editing, la copertina, la sinossi, la distribuzione e la promozione, lasciando grande libertà ma allo stesso tempo anche grandi responsabilità. Il successo o l'insuccesso dell'opera nell'insieme è tutto sulle spalle dell'autore.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
A fine mese inizierò un master in Comunicazione e Giornalismo di Moda e mi addentrerò in questo mondo, poi farò uno stage nella redazione di una rivista. Intanto continuo a scrivere sul mio blog (www.sbirilla.blogspot.it), su diverse riviste e a partecipare a concorsi e selezioni letterarie.
Grazie a Giovanna Errore per averci dedicato il suo tempo. In bocca al lupo e buona scrittura!