Dietro il blog ci sono solo io, le mie idee e la mia voglia di emergere. Il mio nome è Luca, Luca Bertacco, nato a Torino, luogo magico in cui vivo attualmente e che difficilmente lascerei. Vivo una doppia vita, come un supereroe, in quella reale di tutti i giorni, vesto i panni di un Interior Designer; tolti i panni di bravo ragazzo sono un blogger con la voglia di esporsi su ogni dinamica e novità che il fashion system regala ogni giorno. Il progetto The Pro-Fashional è iniziato nell'ottobre 2010, durante la Paris Fashion Week, da allora è stato come una valanga, in continua crescita e sempre più dirompente.
Da quanto tempo ti interessi di moda?
Da sempre, già da piccolo ero un bimbo eccentrico. Posso fare risalire "l'accensione della scintilla" all’età di 15 anni, quando i miei genitori mi regalarono la mia prima Burberry Check Scarf, da quel momento il mio interesse si è scatenato.
Perché nelle donne c'è tutto questo amore per le scarpe?
Credo che sia una concezione errata, non solo le donne amano le scarpe, oggi anche gli uomini sono alla pari del gentil sesso in tema di calzature. In ogni caso, le donne le amano perchè non possono cambiare acconciatura e taglio con la stessa rapidità di uno splendido paio di scarpe, perchè anche se ingrassano il numero è sempre quello, perchè le rendono divine e femminili anche senza niente di eccezionale addosso, è come una sorta di rifugio per l'ego!
L'uomo pensa all'eleganza, all'unicità ed alla praticità di esse.
Qual è il tuo modello preferito e perché?
Per la donna ovviamente Pumps High Heels, sono un must have con alto tasso di portabilità, ma questo inverno vederemo tanti Ankle Boots.
Preferisci possedere tante paia di scarpe a un prezzo basso a discapito della qualità variando spesso oppure poche e di qualità pregiata?
Una giusta via di mezzo, ci sono scarpe da tutti i giorni con un buon rapporto qualità prezzo, e c'è ne sono altre di altissima qualità che necessitano di uno studio sull'outfit per essere indossate. Io personalmente cerco di abbinare la scarpa di alta qualità con un outfit paritetico, non riesco a mixare una semplice sneakers di tela con un pantalone in gabardine.
Quali sono le caratteristiche che valuti nella scelta delle scarpe?
Una sola caratteristica: estetica.
Che rapporto c'è tra scarpa e umore?
Da parte mia nessun rapporto, ma se mi dovessi mettere nei panni di una donna, sono certo che sia un rapporto fondamentale. Del tipo: oggi non mi sento psicologicamente femminile, allora indosso un tacco vertiginoso per recuperare!
Hai un colore che compare più frequentemente nella tua scarpiera?
Il blu, è un colore che amo, che indosso più di frequente.
Qual è il valore aggiunto che percepisci nelle calzature italiane?
Innanzitutto è difficile trovare il Made in Italy, ma quando lo si trova, il valore aggiunto stà nell'alta sartorialità, nell'attento studio di heritage che si cela dietro. Nel nostro bel paese abbiamo veri e propri artisti calzaturieri che creano oggetti d'eccellenza, con utilizzo di materiali di prima categoria e soprattutto grande sperimentazione e R&D.
È possibile esprimere la sensualità attraverso le scarpe? In che modo?
Assolutamente si, le scarpe solo il simbolo della sensualità per eccellenza; il tacco fisicamente slancia, alza e accentua i movimenti, psicologicamente aumenta la femminilità ed il sex appeal.
Con quale criterio scegli le scarpe adatte ai tuoi outfit?
Più che un criterio, seguo un'attento studio cromatico e stilistico.
Quale sarà la tua prossima calzature oppure una tendenza futura che prevedi?
Io adoro ed appoggio a pieno la ricerca e lo sviluppo di nuovi materiali, con grande attenzione all'ambiente, quindi al riciclo, a tal proposito il mio prossimo acquisto saranno i Red Plastic Mocassins di Vivienne Westwood.
Link dove è possibile seguirti?
Potete seguirmi e contattarmi tramite:
il mio sito http://theprofashional.blogspot.com
via twitter: http://twitter.com/#!/_ProFashional_
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Un pensiero sulle calzature per concludere l'intervista?
Vorrei concludere con una citazione di Elio (elio e le storie tese): “L’unica donna che, poverina, non ha potuto vivere l’esaltante momento dell’acquisto di un paio di scarpe fu Eva, forse se da quelle parti ci fosse stato un negozio di scarpe, la storia dell’unìmanità sarebbe andata in modo diverso!”.
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