Il presidente della Wada (World Anti-Doping Agency), John Fahey, ha rilasciato una dura considerazione all'emittente radiofonica australiana Abc:
«C'è stato un periodo in cui la cultura nel ciclismo voleva che tutto il mondo si dopasse. Su questo non c'è dubbio ed i dirigenti dell'Uci devono assumersi le proprie responsabilità. Se il doping è stato così presente, bisogna porsi legittimamente delle domande: Chi vuole combatterlo? Chi rema contro? Perché non è stato fermato prima?
La verità è che erano tutti dopati nell'era Armstrong. La prova è stata data da quei corridori, compagni di squadra di Lance Armstrong, che uno dopo l'altro hanno detto la stessa cosa, ovvero che non si poteva competere senza fare uso di doping»
Poi Fahey continua parlando dei dirigenti Uci:
«Hanno chiaramente avuto i paraocchi, bisogna guardare al passato, esaminare l'operato delle persone che erano lì e porsi delle domande: quelle stesse persone sono ancora in questo sport e si può continuare ad avanti con questa gente ?
Io non credo che ci sia alcuna credibilità se non si fa e penso che ci sia bisogno di ottenere la fiducia di nuovo in questo sport in modo che i suoi milioni di tifosi in tutto il mondo possano sostenere lo sport in futuro. C'è stato un periodo in cui la cultura del ciclismo era che tutti si dopavano, su questo non c'è dubbio. Non vedo l'ora di vedere cosa si propongono di fare per il futuro, per garantire che quello che abbiamo visto con il caso Armstrong non accada di nuovo»
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