In primo luogo abbiamo chiesto a Federica la sua opinione riguardo alla preparazione degli attivisti: a suo avviso non c'è una mancanza di competenze tecniche all'interno del Movimento, ma di conoscenze relative al funzionamento della macchina amministrativa. E' chiaro tuttavia che, quando si comincia un percorso di questo tipo, non è pensabile gravare sulle spalle dei cittadini per tutto il tempo per cui è necessaria una preparazione. L'intervista a Bartolomeo Pepe, che ha destato moltissimo scalpore negli ultimi giorni, l'ha stupita molto: a suo avviso infatti ci sono persone preparate all'interno del Movimento. Poche, ma ci sono.
Secondo Federica le perplessità che aveva esternato lo scorso anno dopo la sua espulsione dal Movimento 5 Stelle hanno trovato un riscontro in ciò che vediamo accadere ora, e la sua non è stata che un'anticipazione delle sensazioni che ora trovano riscontro con i fatti.
Ciò su cui a suo avviso sarebbe necessario interrogarsi è il fatto che Beppe Grillo si prenda la libertà di dire - ad esempio - che vedrebbe bene un Di Pietro come Presidente della Repubblica, senza però confrontarsi con la base. Un altro fatto interessante è che anche dopo le elezioni Grillo abbia continuato ad esprimersi senza un confronto con quelli che sono gli eletti.
Questo fatto è dimostrato anche dal fatto che l'astensionismo è aumentato: pur avendo un ottimo risultato, il Movimento non è riuscito ad aggregare gli astensionisti, che sarebbero il reale pubblico del M5S, ma hanno spostato voti da destra e sinistra, poi convogliati nel Movimento.
Ci sono moltissime domande in questo momento e una grande attenzione per gli attivisti, ad esempio con il paragone Grillo - Hitler emerso negli ultimi giorni. Secondo Federica c'è una grande apertura dei Movimento a chiunque voglia informarsi e conoscere più da vicino le attività sul territorio, ma c'è una grande differenza tra le dinamiche locali e le dinamiche nazionali. Se è vero che a livello locale l'organizzazione è sempre avvenuta in maniera autonoma, altrettanto non può essere detto per il contesto nazionale, per cui Grillo e Casaleggio hanno deciso tutto in autonomia.
A partire dalle regole, dalle modalità per fare le candidature, il contenuto del programma, tutto fatto senza un confronto con gli attivisti, per poi veicolare questi loro contenutiusando modalità comunicative che richiamano le modalità dell'epoca fascista. La differenza la fanno le persone che si sono avvicinate al Movimento, specialmente negli anni dal 2007 al 2009, quando Grillo usava ancora un modo di comunicare graffiante e ironica, ma più morbido rispetto ad oggi.
Ora le modalità sono molto più violente, si fa leva sulla pancia - come avveniva durante il fascismo e il nazismo - e manca una proposta di soluzione. Quindi dal punto di vista della comunicazione delle analogie ci sono, ma bisognerà vedere come si comporterà il governo prima di poter esprimere un giudizio definitivo.
Abbiamo chiesto se questo cambiamento nella modalità di comunicare, e il fatto che conseguentemente ne siano stati attirati esponenti di Forza Nuova e Casa Pound, possa alterare il nucleo originario del Movimento: secondo Federica questo rischio esiste ed è concreto. A suo avviso c'è stato uno spostamento verso l'ideologia di destra durante l'ultimo anno. Fino al 2011 Grillo ha aggregato un elettorato più vicino alla sinistra, mentre dal 2012 in avanti, in concomitanza del crollo della destra e lo scandalo della Lega, ha cominciato ad attirare anche un elettorato di destra.
Questo trova conferma specialmente a livello locale, dove ci possono essere grosse discordanze riguardo a certi temi: a Bologna si è sempre mantenuto un atteggiamento di confronto e comprensioni riguardo ai temi dell'immigrazione, mentre in altri contesti, specialmente al nord, si propende per un atteggiamento più leghista.
Il Movimento è nato intorno a stelle molto chiare: ambiente, trasparenza, riduzione dei costi. Non c'erano ideologie di fondo, ma problemi molto concreti, e condivisibili da persone sia di estrema destra che di estrema sinistra, il che porta ad avere un contenitore in cui si ritrovano ideologie estremamente diverse.
Maria Petrescu | @sednonsatiata
Intervistato.com |Federica Salsi
Fededrica Salsi, former Movimento 5 Stelle activist, has given us an interview a few days after the elections that saw a great success of the Movement itself.
We asked Federica her opinion about the current situation of the Italian Government. She thinks that the Prime Minister's downhill trend is there for all to see, and because of his inability to take care of his personal matters instead of the country's problems, Italy as well is being dragged down with him. There is certainly the need for change, the need for new figures, and hopefully change will happen as soon as possible.
Another question we asked Federica was about her practical proposals for young people's occupational future.
First of all, in her opionion it is necessary to intervene on how people enter the world of work, not on how people exit it. Secondly the types of available contracts are way too many and misused, also and mostly because they aren't controlled in any way.
Her proposals would be: more control on the types of contracts, creating an initial permanent contract that can be modified based on length of service and the contribution to the company, paying fixed term employees more than those with a permanent contract, making social safety nets better and stimulating companies into hiring young people by lowering the amount of social security contributions they have to pay.
We asked Federica how her financial manneuver would have been: first of all, she wouldn't have waited November 2011 to let the country know that the situation was severe enough to make some unpopular decisions necessary. The main points on which she would have intervened would have been making citizens that can afford paying more taxes actually contribute more, making some intensive operations on tax evasion, transfering taxes on assets and reducing those of who works and produces, giving the possibility to small and very small companies to access credit with facilitations, cutting off the costs of politics and finally reducing taxes.
Debora has also expressed her opinion about the use of social tools in political communication: she thinks that it is necessary to invest in the web, but at the same time maintain a strong contact with people and territory.
We have also asked what she thinks about the "occupy" movements and the tendency of citizens to get hold of politics again. In her opinion these are important movements, that treat topics that not only regard Europe, but the whole world, such as finance, political choices for the protection of banks and insurances.
Debora has also specified she doesn't agree with all positions: as for the debt issue, her sense of responsibility and the desire to make it a better country bring her to also take care of a debt that she has only inherited, and she hasn't contributed to create.
As for Matteo Renzi, Debora thinks he is a resource for PD, he is the administrator of an important city who has pointed out the topic of the rechange of the political class.
She shares some of his ideas and discusses others, but in the end it is important to discuss inside the same party, and discuss ideas: not surnames or people.
We asked Debora what her opinion about Beppe Grillo is: even though she doesn't share some extreme positions of his, she has stressed that Grillo has been dealing with many important matters, first of all the short circuit between society, banks and finance.
The Democratic Party should ask itself why it can't interact with those who vote Grillo, especially because there are many points on which the two movements agree: she doesn't hold him responsible for the defeats her party has suffered, she thinks the Democratic Party should start talking to those who vote him.
Maria Petrescu | @sednonsatiata