In primo luogo abbiamo chiesto a Lia che peso abbia la rete sulla libertà di satira: a suo avviso la rete concede tutte le libertà tranne quella di poter vivere di satira, rendendola il proprio mestiere. La affranca senz'altro dal fatto di essere considerata una "merce", rendendo liberi gli autori, dato che nessuno vende più il proprio talento, ma dall'altra parte non si può più farlo come mestiere e viverci.
Diventa un hobby, un lusso, e quindi figure come Michele Serra, i redattori o persino i grandi vignettisti sono figure destinate a sparire.
Per quanto riguarda la trasformazione del mestiere di scrivere, Lia ci ha raccontato che spesso le viene chiesto per quale motivo non esiste più un altro "Cuore". La motivazione è semplice: sarebbe necessario spendere di più in avvocati che in redattori, in quanto la sensibilità dei media per il politicamente corretto è diventata così suscettibile da legare e imbavagliare, di fatto, la satira.
Abbiamo chiesto per quale ragione i politici italiani siano tanto recalcitranti alla satira, specialmente se colpisce le loro persone: a suo avviso il problema è culturale. Tempo fa c'erano figure di tale prestigio, che avere una vignetta dedicata era quasi una consacrazione, un simbolo di gloria, un'attestazione di esistenza nelle pagine della storia. La tolleranza nei confronti della satira è proporzionale all'esperienza e alla stoffa del politico, e infatti Giulio Andreotti non si è mai offeso, nonostante sul suo conto sia stato detto di tutto.
Il motivo per cui gli attivisti del M5S non amano la satira a loro rivolta è abbastanza simile, per certi versi: considerano se stessi come espressione di quella stessa base di cui fanno parte anche i satiri, per cui esserne presi in giro li mette tremendamente a disagio. Ma del resto la satira è un'osservazione oggettiva delle debolezze umane, e anche loro ne hanno: dovrebbero mostrarsi superiori ed accettarla. Del resto questa è la funzione storia, classica della satira: "castigat ridendo mores", addita i difetti umani per correggerli.
Il movimento ha ricevuto moltissime critiche anche per l'incoerenza riguardante la trasparenza interna: secondo Lia gli attori sono dei centauri, metà persone razionali e metà istinto, e aggiunge che avrebbe una certa paura ad affidare un grosso movimento politico ad un attore, perché quella cosa che lo rende un bravo attore - cioè la pancia -, è la stessa che fa di lui un politico inaffidabile.
Abbiamo chiesto a Lia dove trovi l'ispirazione per scrivere: a suo avviso l'ispirazione di tutte le cose è il piacere. Si fa qualcosa perché a farla si prova più piacere che a non farla, ed è il motivo che ci fa diventare tutto ciò che vogliamo. Si dice che il latino sia un'ottima ginnastica mentale, ma anche le battute aiutano a pensare meglio. La satira si basa sulla logica aristotelica, sul principio di non contraddizione, sulla filosofia, si usano le basi del pensiero occidentale.
E' un corso accelerato e molto piacevole di ragionamento, da usare in tutte le attività della vita.
Lia ci ha raccontato della sua esperienza con "Cuore", il futuro della satira, e ci ha svelato il segreto della sua incredibile prolificità creativa, quindi invito tutti a visionare l'intervista integrale, più ricca di questa breve sintesi.
Maria Petrescu | @sednonsatiata