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[intervistazza] Alter Ego di A. Bianchini

Creato il 04 ottobre 2012 da Sam @LibriCaffeLatte
Segnalazione+ Intervistazza micro

[intervistazza] Alter Ego di A. Bianchini

cover Alter Ego

Antologia fantascientifica/cyberpunk tutta al femminile di Alexia Bianchini pubblicata con EDS.
Trama: Un complesso di peculiarità e possibilità in mano a diverse figure femminili non del tutto umane, o del tutto artificiali.All’interno delle protagoniste di AlterEgo si nascondono molti sé. L’insensibilità austera e asettica di una mente artificiale svelerà una nuova natura, la dormiente si desterà reclamando un cambiamento. Ambientazioni futuristiche, post apocalittiche, utopiche, distopiche fanno da contorno a diverse sfaccettature dell’animo cyberpunk. L’assassina, l’automa, la bambola di piacere, o semplicemente un’umana a cui hanno sostituito tutto fuorché i ricordi, sono alcune delle figure rappresentate in questa raccolta. Si porranno domande sull’esistenza. Reagiranno al sistema, dimostrando determinazione. La capacità di articolare un pensiero spingerà all’azione, portando inevitabilmente all’evoluzione e al mutamento.Il primo cambiamento avverrà nella loro mente, combattuta fra l’Io e l’AlterEgo.
INCIPIT di alcuni raccontiSono, non sono QUI!Priscilla 02 QUI!Assassina QUI!
Note bio: Chi è Alexia?
Nasce a Milano nel 1973. Moglie e madre di tre splendidi bambini ama scrivere fantasy, horror e fantascienza.
Autrice per CIESSE edizioni, GDS, EDS e SCUDO. Alcuni suoi racconti li potete trovare in diverse antologie. Ha pubblicato due romanzi urban fantasy (Scarn e Minon), una raccolta di racconti cyberpunk (Alter Ego) ed è in pubblicazione Io vedo dentro te, un romanzo di fantascienza.
Articolista, editor e curatore di antologie.
È direttore della rivista on-line Fantasy Planet, curatore della collana Gold per la Ciesse edizioni e direttore editoriale della Lite-editions, per la collana FantaErotika

[intervistazza] Alter Ego di A. Bianchini

Solo per gli amici stretti "la bossa" :D

Ora, le 3 domande:
1-Perché un'antologia solo al femminile?
Le mie protagoniste sono donne. Una scelta mirata, non lo nego.
Le figure femminili nella sci-fi sono guerriere senza paura, figure astratte lontane dalla realtà, oppure sono i deboli legami di una storia, vittime della loro psiche fragile, del loro umore altalenante.
Ho cercato di dare equilibrio e dignità a questa figura un po’ ghettizzata. Non solo belle e artificiose, non solo coraggiose o al contrario principesse da salvare. Sono protagoniste a tutto tondo, con un carattere pieno, armate di coraggio e vittime della paura.
Espongono le loro perplessità, le loro ansie, quasi fossero del tutto umane.
Ho giocato sulla parte artificiale, creando diverse storie. Bambole fittizie nate per il sesso, altre nate per servire, alcune invece sono addette a lavori umili o alla milizia. Fra queste ci sono quelle convinte di essere umane. Le ho inserite in diversi contesti narrativi, proprio per vedere cosa avrebbero fatto in certe situazioni.
Ho lavorato come regista-osservatore, ho curiosato nel loro mondo artificiale creato da me.
Non posso negare di essermi affezionata a ognuna di loro.
2-Qual è il messaggio finale che vorresti dare verso la tecnologia con Alter Ego, fiducia o timore?
Fiducia.
Anche quando hai timore di ciò che ti circonda. Sebbene ci si ritrovi subissati dall’oscurità, bisogna sempre combattere, andare avanti. Non c’è mai fine, nemmeno davanti alla morte.
Siamo granelli di polvere in questo universo, ma la nostra mente è indistruttibile. Siamo chiamati a lasciare un segno, non dobbiamo mai abbatterci.
Se la strada è interrotta da un muro dobbiamo abbatterlo, oppure cambiare strada.
3-Oggi, si sa, la vita va programmata. Gli impegni sono numerosi e occorre una certa organizzazione. Sei sicura di non essere il tuo Alter Ego, ovvero un androide programmato per credere di essere un'umana, ma che gestisce la vita come un robot? :D
Da scrittrice di fantasy e sci-fi me lo chiedo spesso.
Ricordo quando lessi da ragazzina il fantastico racconto breve di Fredric Brown, Inno di congedo, un gioiellino di poco più di una pagina, dove i protagonisti di una battaglia sono in realtà pezzi della scacchiera che al termine di una partita vengono riposti nella scatola.
Da allora mi pongo spesso la domanda se io stia vivendo davvero la mia vita o se ci sia qualcuno dietro a una cinepresa che decida per me, o che stia lì a controllare ogni mia mossa.
Grazie Alexia!
In bocca al lupo.

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