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Interviste: Adele Vieri Castellano dice che...

Creato il 01 dicembre 2014 da Babetteleggepervoi
Adele, immagino che questa sia l’ennesima intervista, vero?Ti farò domande che avrai sentito decine di volte, ma i miei lettori sono molto curiosi nei tuoi confronti. Il romanzo storico ha moltissimi estimatori, uomini e donne, almeno quando non è rinchiuso nel genere “rosa storico”. E i tuoi romanzi sono più di questo, anche solo per la ricerca accurata che c’è alla base delle storie.
Interviste: Adele Vieri Castellano dice che...

Perché proprio il romanzo storico? Un genere difficile, con lettori istruiti che non aspettano altro che un passo falso dell’autore…

Sono innanzi tutto un’appassionata di storia antica: L’Egitto, Roma, la Grecia, Micene, tutte le civiltà del Mediterraneo. La scrittura, anche quella è una passione innata. Non potevo evitare di fonderle insieme e per me la più bella avventura è scrivere un libro ricreando le atmosfere del passato, documentarmi non è un peso, ma un corollario necessario ed emozionante, per me e il mio romanzo. Ogni evento storico, ogni annotazione che appare sui miei libri è stata controllata almeno tre, quattro volte dalla sottoscritta. Proprio perché voglio regalare alle lettrici e ai lettori uno scorcio sul passato che sia reale e credibile.
L’ispirazione per la serie “romana” (permettimi un istante di raccoglimento…) da cosa è scaturita? E quanto l’ispirazione iniziale è stata vincolante nella stesura del primo romanzo? Intendo il primo in ordine di scrittura.
Leggendo alcuni saggi su Roma antica e sugli imperatori (Tacito, Vite dei Cesari e Furio Sampoli: Passioni, Intrighi, Atrocità degli Imperatori Romani, 2007 Newton Compton) capitai per caso sulla vicenda della figlia illegittima dell’imperatore Claudio. Fu una folgorazione, mi vidi già la trama del libro: questa fanciulla esposta nuda a Roma, che vita avrebbe avuto? Che tipo di donna sarebbe diventata? Dal prologo alla vicenda di Rufo & C., il passo è stato breve, per me era come incontrare un antico romano che da tempo conoscevo e insieme a lui personaggi che erano parte di me, la loro storia era già scritta da qualche parte nel mio subconscio.
A un certo punto, hai sentito la necessità di un prequel, la storia di Rufo prima dell’incontro con l’amore. Lo stimolo è giunto da te, dal bisogno interiore di offrire una visione a 360° di questo grandissimo personaggio, o sono stati i lettori che ti hanno “costretto”?
Oltre che su richiesta di molte lettrici, la stesura del prequel è stata un’idea del mio editore, Sergio Fanucci. Roma 40 d.C. Destino d’Amore nasceva non come una serie, ma come un libro unico. Fu lui a suggerirmi di pensare al prequel, ancora prima della pubblicazione del secondo libro, quello su Aquilato. In ogni caso, quando cominciai a pensare a una possibile vicenda, la storia di Marco Quinto Rufo mi apparve chiarissima, come se l’avessi già scritta.
Una curiosità che mi tormenta da un po’ di tempo: permetti mai ai tuoi personaggi di prendere le redini della storia? Alcuni scrittori mi hanno riferito di lotte furibonde con un personaggio che, a un certo punto, sembrava non volersi più piegare alla scaletta, ma scalpitava per fare “di testa sua”.
Confermo. I personaggi a volte prendono il sopravvento. Ti faccio un esempio: quando stavo scrivendo Roma 40 d.C. Destino d’Amore, durante la scena all’arena di Statilio Tauro, quando Rufo vede Livia e lei, emozionata e spaventata, fugge via, non avevo assolutamente idea che lui l’avrebbe seguita, tanto meno che l’avrebbe presa con sé a cavallo, in quel modo un po’ burbero ma tanto da macho… mentre scrivevo era lui a tenere le redini. Del cavallo e, ipoteticamente, delle mie mani sulla tastiera.
I protagonisti delle tue storie, da Rufo e compagni a Jacopo, a Nicholas: tutti maschi alpha, eppure sono ricchi di sfaccettature e non si vergognano di mostrare le proprie ferite e le proprie debolezze alle donne che diventeranno mogli e compagne. Questo, secondo me, avviene perché le tue eroine sono donne vere, non ragazzette alla ricerca del principe azzurro. Ho fatto centro, o sono da rimandare a settembre?
Hai fatto centro e sei promossa. Uomini veri per donne reali, per rafforzare la sospensione dell’incredulità del lettore e dargli la sensazione che le vicende narrate siano plausibili e realmente vissute.
A proposito di eroine… L’accusa è unanime: Adele Vieri Castellano è gelosa delle donne che i suoi protagonisti maschili incontrano. È vero, o siamo di fronte a menzogne?
Mi dicono spesso che i miei personaggi maschili sono preponderanti a quelli femminili. Verissimo, quando scrivo mi immedesimo nell’eroe. Le eroine sono di contorno, la vicenda che narro è incentrata sul protagonista maschile. Quindi non è gelosia, ma una diversa posizione della telecamera che spazia sulla vicenda narrata.
Siamo arrivate alla domanda tragica: vuoi più bene alla mamma o al papà? Ovvero: quale dei tuoi eroi è conficcato nel tuo cuore e da lì non lo smuoveranno niente e nessuno?
Il mio eroe più amato? Marco Quinto Rufo, ovviamente. Per diversi motivi, non ultimo quello che se dovessi rinascere vorrei essere un uomo come lui.
I cattivi delle tue storie sono affascinanti e crudeli. Sembra quasi che tu provi dell’affetto nei loro confronti… è perché ti permettono di dare il sapore del sangue ai tuoi romanzi o, in fondo in fondo, ti piacciono davvero questi villain?
Mi piacciono davvero e mi affeziono a loro, come avviene con i personaggi “buoni”. Mi sono infatuata di Caligola, di Napoleone, della stessa Venezia nel Gioco dell’Inganno. Perché, come ha scritto in una recensione una lettrice perspicace, il vero cattivo di quel libro era proprio la città stessa, che ha tanto segnato il destino di Jacopo Barbieri. Anche nel mio prossimo romanzo, in uscita in cartaceo a gennaio e ambientato nell’Egitto del 1871 in cui il protagonista sarà un duca inglese archeologo cieco (eh sì, anche questa era una sfida, per me) ci sarà un cattivo che amo tantissimo.  Chissà se piacerà anche alle lettrici…
Scrivi romanzi corposi e con un lavoro di ricerca enorme. Hai una pagina seguitissima su Facebook, oltre a un blog strepitoso. Collabori con altri blog importanti. Dove trovi il tempo per fare tutte queste cose? Hai trovato il sistema per allungare le tue giornate?
Lavoro tanto di notte. Quando c’è silenzio, quando tutto tace e fuori è scuro… e quando dormo. In quel momento nascono molte delle mie storie.
Per chiudere, potresti darci qualche informazione in merito alle prossime uscite? Giusto per sapere cosa raccontare al cardiologo, al prossimo controllo semestrale…
Come accennato in una precedente risposta, a breve uscirà un mio nuovo romance storico, Il Canto del Deserto, ambientato nel 1871 e in cui troverete tutti gli ingredienti per un avventuroso viaggio nell’Antico Egitto. Vi porterò a visitare Karnak, il viale delle sfingi, la tomba di Seti I nel Biban-el Muluk insieme ad Abu Ramla… Chi è Abu Ramla? Non ve lo dico, lo scoprirete se leggerete il libro! Nel 2015 usciranno in sequenza una novella con protagonista Marco Quinto Rufo e il romance conclusivo della serie Roma Caput Mundi, con la storia d’amore di Massimo Valerio Messalla. Per i prossimi mesi, se mi cercate, sarò alla corte di Claudio Imperatore, nel 50  d.C. a Roma… J
Grazie per essere stata con noi, Adele.Grazie Babette per avermi dato l’opportunità di parlare di me e dei miei libri e grazie a tutte le lettrici che amano le mie storie. Un abbraccio, fortissimo a tutte voi!Adele Vieri Castellano è anche QUI:http://babetteleggepervoi.blogspot.it/2014/06/implacabile-di-adele-vieri-castellano.htmlhttp://babetteleggepervoi.blogspot.it/2013/12/la-legge-del-lupo-e-altre-storie-di.htmlhttp://babetteleggepervoi.blogspot.it/2013/12/chi-e-adele-vieri-castellano.html


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