Magazine Viaggi

Interviste ai viaggiatori solitari: Alessandro Micozzi

Creato il 06 marzo 2012 da Tipolosco

Oggi ho il piacere di farvi conoscere una gran bella persona e un gran viaggiatore. Ho avuto il piacere di conoscere Alessandro, così si chiama nella vita reale, il fondatore del blog sul cicloturismo Amico in Viaggio una sera a Roma. Di Alessandro mi ha colpito subito la sua semplicità e la sua timidezza. Quando durante la nostra chiacchiera ho scoperto che era un viaggiatore solitario beh, non potevo farmi scappare l’occasione di intervistarlo. 

Alessandro - Amico in Viaggio

Ciao Alessandro, noi ci conosciamo già dal vivo, cosa ti ha spinto a prendere la tua bici e viaggiare da solo?

Ciao Giuseppe. Dunque, quattro anni fa, il primo giro in bicicletta in Sardegna è stato dettato soprattutto dalla voglia di fare un viaggio diverso dal solito, più a contatto con la strada e con la gente del posto. La bici era il mezzo ideale per questo, non sapevo bene cosa mi aspettasse ma la curiosità mi ha portato a provare. Direi che non me ne sono pentito.

La tua passione per la bicicletta ti ha spinto a viaggiare e a scoprire il mondo che c’è la fuori?

Non proprio, anzi direi che è accaduto il contrario. E’ grazie al viaggiare che ho scoperto la bici anche come mezzo di spostamento per la città. Ma prima di appassionarmi alla bicicletta ero già partito da solo, ad esempio una volta in Norvegia, muovendomi con treni, pullman e autostop. Ora però non potrei più immaginarmi in viaggio senza pedalare, non saprei davvero come occupare tutta la giornata. Adesso viaggiare in bici mi sembra la cosa più naturale del mondo.

Quando viaggi da solo qual è la cosa che ti manca di più?

Pensandoci bene non mi manca nulla nell’andare via da solo. La mancanza di un compagno di viaggio è compensata dalla maggiore possibilità di conoscere altre persone, se sei da solo è più facile che la gente attacchi bottone. E questo in bici vale ancora di più, sei preso subito in simpatia, attiri l’attenzione di passanti e soprattutto bambini.

Interviste ai viaggiatori solitari: Alessandro Micozzi

Quando ci siamo conosciuti abbiamo parlato dei compagni di viaggio, credi che esista quello perfetto, non mi dire la bici eh?

E’ molto difficile trovare il compagno di viaggio “perfettoâ€�, e in bicicletta è ancora più difficile, perché oltre alle emozioni ed i momenti di relax si condividono anche fatiche fisiche, scomodità, talvolta qualche dolore. Ci vuole grande sinergia e soprattutto bisogna avere una simile concezione del viaggio. Avere dei buoni rapporti nella vita quotidiana non è sempre sufficiente per essere dei buoni compagni di avventure.

Molti non viaggiano da soli perché non parlano le lingue, per te è mai stato un problema?

Non solo non è mai stato un problema, ma è stato anzi un motivo in più. E’ anche grazie ai viaggi fatti da solo che ho potuto migliorare la conoscenza dell’inglese. Per qualche mese poi ho studiato tedesco e nel 2009 ho scelto come meta del viaggio in bici estivo la Germania, proprio per allenare la lingua. In generale poi mi piace sempre imparare le lingue dei Paesi dove vado, in particolare ho imparato molte parole di serbo e dopo due settimane di permanenza qualche frase in turco. Comunque è molto divertente anche stare in compagnia di persone e avere difficoltà a comunicare, obbliga a trovare modi alternativi per esprimersi. Una volta un signore bulgaro che non sapeva come dire un numero ha preso un bastoncino e lo ha disegnato sulla terra.

Quale è stato il viaggio in solitaria più bello?

Stranamente non è avvenuto in bicicletta. E’ stato nel 2008, un viaggio a piedi di trecento chilometri attraverso il cuore dell’Islanda. Camminare per tre settimane in quella natura così selvaggia ed in solitudine è stata un’esperienza indimenticabile, mi è sembrato di tornare indietro nel tempo, e devo dire che non è stato affatto male.

Consiglieresti ad altri ragazzi di partire da soli?

Assolutamente si, innanzitutto perché è giusto provare sempre tutte le situazioni possibili. Ma il punto è un altro: credo che sia meglio viaggiare da soli piuttosto che rinunciare a partire perché non si trova nessuno, o peggio, accontentarsi di un compagno o di una compagnia con cui non si è realmente in sintonia.

Interviste ai viaggiatori solitari: Alessandro Micozzi

Regalaci qualche consiglio per chi vorrebbe viaggiare da solo in bici?

Cominciare con un itinerario abbastanza semplice e non stare troppo a preoccuparsi del modello di questa o quell’altra bicicletta da comprare. E poi di non temere l’aspetto sportivo, o tecnico, perché si può viaggiare in bici anche non essendo allenati e senza avere una grossa competenza meccanica. Alcuni tratti molto ripidi le prime volte li facevo spingendo la bicicletta a mano, e per cambiare una gomma impiegavo mezz’ora. Ma con l’esperienza si migliora subito e i problemi pratici si superano facilmente. Quello che invece non deve mancare fin dall’inizio è la volontà di mettersi in gioco e accettare qualche difficoltà. Ma le emozioni che regala il panorama di un tramonto o di un passo di montagna raggiunto con le proprie forze sono difficilmente eguagliabili da quelle provate arrivandoci con un una macchina.

Quali progetti hai in mente? Il tuo sito sta crescendo e l’iniziativa #salvaciclisti sembra aver avuto successo, ce ne vuoi parlare?

In questo momento in particolare non ho in mente viaggi perché sono concentrato su altro, certamente sul sito che gestisco, amicoinviaggio.it, che è cresciuto e mi impegna molto, e anche sulla campagna #salvaiciclisti. Si tratta di una iniziativa lanciata dal Times di Londra e ripresa con un gruppo di blogger italiani, per promuovere l’uso della bicicletta in città e garantire maggiore sicurezza a chi, scegliendo la bici, non contribuisce al traffico, allo smog, all’inquinamento acustico, all’usura delle strade. In pochi giorni siamo riusciti a far presentare in Parlamento un disegno di legge con 8 punti da attuare e far parlare dell’iniziativa tutti i principali quotidiani nazionali. La partecipazione del web è stata incredibile e ora la volontà è quella di cambiare definitivamente in meglio le nostre città, renderle più vivibili e a misura d’uomo.

Ultima domanda cosa ne pensi di Eurotrip.it e del mio viaggio tra capitali europee. Voglio critiche e consigli.

Il progetto di visitare e raccontare le capitali europee in un blog è molto originale, e ti darà un gran bel da fare. Il bello del Vecchio Continente è che a distanza molto ravvicinata coesistono luoghi e culture altrettanto differenti. Un primo consiglio per Eurotrip.it potrebbe essere di inserire una mappa in cui vedere in ogni momento lo stato di avanzamento del tuo progetto, quante capitali hai visitato e quali ancora mancano. Un altro consiglio è quello di visitare la prossima capitale europea in bicicletta, magari con il servizio locale di bike sharing, e scrivere un articolo su amicoinviaggio.it per raccontarci come è andata.

 


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazine