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Interviste: Elisa Formenti

Creato il 23 dicembre 2014 da Babetteleggepervoi

Con noi Elisa Formenti, l'autrice di That's Amore.
Interviste: Elisa FormentiThat’s Amore è il tuo romanzo d’esordio. È rimasto fra i bestseller di Amazon per settimane e a distanza di cinque mesi permane nelle classifiche di genere. Cosa provi? Ancora non me ne rendo conto. Per rifarsi a una metafora culinaria, gli ingredienti sono squisiti e ricercati e si amalgamano alla perfezione ma ancora la torta non è uscita dal forno. Speriamo di non bruciarla!
Interviste: Elisa Formenti
Sei stata invitata anche a trasmissioni televisive su emittenti locali. Ti aspettavi tanta risonanza attorno al tuo romanzo? Non avevo proprio idea di quello che mi sarebbe accaduto, ma sono state esperienze gratificanti che mi hanno permesso di incontrare uomini e donne davvero in gamba come professionisti ma soprattutto come persone.

È un romanzo sentimentale in cui amore, affetto per i genitori e amicizia sono elementi rilevanti in una trama che si dipana tra i fornelli perché la cucina è una co-protagonista in questo libro. Ma la parola chiave è REINVENTARSI e credere nella propria passione. Perché hai deciso di toccare un argomento delicato come la precarietà lavorativa dei giovani? È frustrante non poter far altro che ascoltare quando si confidano o si disperano per un lavoro che non trovano o che hanno perso. Così è nato That’s Amore. Sì, credo che mai come in questo momento storico il grimaldello che ci permetterà di sopravvivere al senso di sfiducia o di abbattimento sia far leva sulle proprie passioni che ci danno una chance per reinventarci e affrontare anche la fatica ma con il sorriso di chi trae soddisfazione da ciò che fa.Non è un caso che il libro inizi con una frase di Marcel Proust da Il tempo ritrovato:Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L’opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso.Ecco, se That’s Amore fosse quello strumento ottico, se riuscisse a regalare una speranza anche solo a uno dei miei lettori allora, forse, potrei dire di aver scritto un’opera valida.
Mi ha colpito la veridicità dei personaggi. Sono persone che davvero conosci? I protagonisti di That’s Amore sono veri, ma non perché corrispondono a persone che conosco ma perché sono poliedrici nel loro carattere, nel modo di reagire, di relazionarsi, di parlare e nelle loro caratteristiche fisiche. Ad esempio Clizia, la protagonista, non cerca il principe azzurro ma l’anti-eroe che la accetti per quello che è, con i suoi pregi e i suoi difetti. Allo stesso modo Davide si innamora di colei che “lo vede davvero”.
Ispirazione? L’ispirazione è come l’amore. Quando la cerchi non arriva. Non ho tecniche o fonti precise. È un’epifania che si traduce in lettere sul libercolo che non esce mai dalla mia borsa. Il più delle volte sono riflessioni, talvolta pensieri di poche parole, che affiorano mentre osservo e ascolto chi si muove accanto a me o un paesaggio o una scena o mentre leggo. Sono convinta che l’ispirazione rimanga cenere di un tizzone spento se non è alimentata dallo studio e dalla tensione al miglioramento. Per me scrivere è libertà ma anche buona volontà, fatica e impegno costante.Ho preso alla lettera il monito di Baudelaire nei Consigli ai giovani letterati: «L’orgia non è più la sorella dell’ispirazione. L’ispirazione è, nel modo più assoluto, la sorella del lavoro quotidiano».Non ricordo dove lessi un’intervista ad Alice Munro che raccontava di scrivere ogni mattina, sette giorni su sette. E di essere compulsiva al punto da attenersi a un numero programmato di pagine.Questa è la miglior definizione di lavoro quotidiano.
Come scrivi? Penna, pc, papiro… Una prima bozza grossolana a penna, per poi passare alla stesura al PC. Ad ogni revisione correggo sulla carta e poi riporto le modifiche nel file. Non so se si dica tecnica mista o sia più appropriato definirlo approccio schizoide. Al papiro non avevo mai pensato, potrei tentare di lanciare una nuova tendenza…
Dove scrivi? Una stanza tutta per te? Ho una casa piccola e mi devo accampare in cucina o abbracciare il mio PC e rifugiarmi in camera, appollaiata sul letto. Ma un corollario del mio sogno di scrittrice è uno studio tutto per me con pareti alte tappezzate di libri. La versione estiva di questo sogno è una scrivania su un terrazzo appartato o, meglio ancora, in giardino all’ombra di una vecchia quercia dove poter scrivere avvolta dai suoni della natura. Sono sogni lo so, ma non trovo un motivo per dovermene privare.
Chi legge per primo i tuoi romanzi? Io. Lo lascio decantare per circa tre settimane-un mese e poi lo rileggo. Ripeto questa sequenza per almeno tre volte anche se sono giunta alla conclusione che rileggere e correggere siail mio supplizio di Tantalo. La stesura finale mi sfugge inesorabile. Non riesco mai a essere davvero soddisfatta. Nella fase due i miei lettori sono: mio marito, mia mamma e la mia più cara amica a cui chiedo di “essere spietati” e li doto di un matitone rosso e uno blu. Passato il loro vaglio inizia la terza fase: 2-3 amici, forti lettori nonché critici acerrimi. Infine il mio editor. E da questo punto in poi comincia il tam tam delle revisioni. Sembrerebbe noioso, forse un po’ lo è e di certo ben lontano dall’euforia della parte creativa, ma è anche un momento di apprendimento e di sfida con me stessa. E io adoro mettermi alla prova. In fondo sono stata un’atleta agonista per oltre dieci anni. L’imprinting conterà pur qualcosa?
Come tieni a bada i familiari, quando scrivi? Tutti i miei scritti sono figli della notte. Appena i bambini sono a letto il cursore lampeggia e si trasforma in un richiamo ipnotico e inizio a scrivere. La stanchezza, la tensione della giornata, le preoccupazioni si consumano nel ticchettio delle dita sulla tastiera. Così ogni notte mi incontro con i miei personaggi come con dei vecchi amici, chiacchiero con loro, mi confido, ascolto i loro racconti, vedono ciò che vedono loro e sento quello che provano. Loro mi sorridono e si divertono a scombinare la trama che d’un tratto cambia percorso o in cui si intrufola qualche nuova figura o da cui spunta una scena imprevista in cui si imbattono protagonisti.
Quando scrivi? Hai un momento particolare? Ogni sera intorno alle nove fino a quando sono troppo stanca per pigiare i tasti. Sono metodica, sistematica, quasi scientifica, nell’organizzarmi il lavoro, forse non tanto nel fase della prima stesura, che di solito è prorompente, ma nella fase di rilettura e correzione in cui mi ripartisco le pagine in base al periodo prestabilito. C’è chi si stupisce, chi mi guarda stranito, chi mi considera un tantino strana quando confesso di prendermi settimane di ferie per potermi dedicare alla scrittura e a leggere senza dovermi preoccupare del giorno dopo. Può darsi che abbiano ragione ma se provassero ciò che sento io non si farebbero più alcuna domanda.
Dobbiamo aspettarci un seguito di That’s Amore? Progetti per il futuro? In molti mi hanno posto la stessa domanda. Lascio la porta aperta a Clizia ma credo che molto dipenderà da come andrà That’s Amore. L’unico progetto sicuro è che continuerò a scrivere per me stessa e per quanti avranno piacere di leggermi.
Elisa Formenti parla di séFin da quando, con i calzini in pizzo di cotone bianco, le codine e il grembiulino rosa, mi insegnarono a tenere in mano una penna, non l'ho più posata sul tavolo. Non so dove mi porterà la scrittura e mentirei se non ammettessi di desiderare che ciò che scrivo possa essere letto e riletto da molti. È altrettanto vero che ho già la mia immortalità che vive e si muove accanto a me, tutti i giorni: i miei bambini, Alice e Tommaso. Adoro stare con loro e farmi stupire dai loro progressi, pur essendo cosciente che quello del genitore è il mestiere più arduo. Quando riesco mi dedico all'arte culinaria. I dolci sono una continua tentazione. Mi piace mangiarli e cucinarli, spesso con i miei bambini. L'aroma di vaniglia e zucchero, che aleggia in casa, mi rilassa e mi ispira positività.Sono una timida travestita da chiacchierona e rifuggo l'essere al centro dell'attenzione. Preferisco di gran lunga tenermi in disparte a osservare e ascoltare.Nell'autunno del 2013 mi sono imbattuta in un collega con la mia stessa passione. Lui mi ha consigliato il corso di scrittura creativa di Marco Ongaro. Mi sono lasciata avvolgere dall'energia e dall'entusiasmo di altri sognatori che, come me, sognavano di diventare scrittori.
A luglio 2014 ho pubblicato il mio romanzo d'esordio: That’s Amore. In pochi giorni dalla pubblicazione il romanzo è entrato nella Top100 di Amazon restandoci per 18 giorni e arrivando al 62° posto; tuttora permane nelle classifiche di genere.

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