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Interviste: Elisabetta Motta

Creato il 29 dicembre 2014 da Babetteleggepervoi
C’è chi pensa di cavarsela con quattro righe di biografia, quando ti fai viva chiedendo un’intervista. È il caso di Elisabetta Motta, autrice per la Collana YouFeel-Rizzoli di due romanzi d’amore, “Incontro veneziano” e “Mora selvatica”.L’importante è restare attaccati alla giugulare della malcapitata, fino alla resa della stessa. E arriva l’intervista. Comincio a pensare che rispolverare i metodi di Torquemada non sia un’idea poi così sbagliata.Interviste: Elisabetta Motta
Primi “vagiti” come scrittrice? Non mi guardare così, queste domande mi vengono spontanee. Demenziali? Non hai sentito il resto. Prima di tutto desidero ringraziarti per questa intervista e manifestare il mio orgoglio di fare parte di un’associazione al femminile come EWWA che ha come obiettivo la solidarietà professionale e che è sempre più in crescita. I miei primi “vagiti” come scrittrice? Sì, Babette, lasciamelo dire, sono nata con Youfeel. E in modo del tutto imprevisto, nel senso che avevo cominciato a scrivere i primi capitoli di Incontro veneziano al rientro da un viaggio a Venezia con la mia famiglia, ma non perché avessi intenzione di pubblicarli. Scrivevo per me, spinta da un bisogno di farlo. E, invece, eccomi qua a parlare dei miei romanzi. Dopo il primo, ho scritto di getto e pubblicato anche il secondo, Mora selvatica
Parlacene un po’. Non le solite cose, per piacere! Voglio vederti scavare un po’. Mora selvatica è un’intensa storia d’amore ambientata nella splendida Costa Smeralda. In poco meno di cento pagine ho cercato di racchiudere le emozioni, le sensazioni che mi trasmette un luogo a me caro, dove ogni anno trascorro parte delle mie vacanze estive. In Mora selvatica si percepiscono i colori, i profumi, il soffio del maestrale, il rumore del mare e il sapore della mora che ha un significato ambivalente nella narrazione. Spero di essere riuscita, a mia volta, a trasmettere tutto questo. I miei protagonisti soffrono, affrontano le dure prove che la vita ha riservato loro, ma alla fine si riscattano e ritrovano la felicità e l’amore.Tutti e due i miei romanzi fanno parte del mood emozionante della collana Youfeel e, ti avverto, qualche lacrima potrebbe scappare durante la lettura, ma spero di regalare anche un sorriso e la magia di un sogno. Leggere per credere!
Qual è il tuo genere preferito come scrittrice e perché? Domanda ovvia, dal momento che hai scritto due romance… Il mio genere preferito è ovviamente il romance contemporaneo. Sono traduttrice di romanzi rosa e quindi non potevo che scrivere storie d’amore. Non ho un autore in particolare a cui mi ispiro, ma sono i luoghi a determinare le mie storie e i miei personaggi. E naturalmente adoro il lieto fine. Senza quest’ultimo, a mio avviso, non si assapora il gusto di un amore che, altrimenti, lascerebbe un sapore amaro in bocca.
Il tuo lavoro principale, quello che ti dà da mangiare in attesa di vendite da sfracelli con YouFeel, è quello di traduttrice. Di romanzi rosa, dicevi prima. Quali difficoltà linguistico/culturali trovi più divertenti? Tradurre è la mia grande passione. Ho scelto di fare la traduttrice già sui banchi di scuola e la mia determinazione mi ha permesso di realizzare questo sogno subito dopo avere terminato gli studi. Tradurre è un lavoro che richiede impegno, dedizione e precisione. E non è così semplice. Si è sempre alla ricerca della parola giusta per avvicinarsi il più possibile a ciò che vuole esprimere l’autore. È un vero e proprio esercizio di stile. Tradurre è anche riscrivere in prima persona e avvicinarsi a mondi e a culture diverse. Questo è uno degli aspetti che amo di più del mio lavoro perché mi permette di scoprire cose a volte davvero curiose e che magari neppure conoscevo.Le difficoltà non sono poi tali! È divertente tradurre alla lettera delle espressioni particolari, giusto per ridere un po’ fra una pagina e l’altra, anche se poi mi rimetto in carreggiata e traduco come si deve. Qualche esempio? In Italia diciamo “In bocca al lupo”, ma gli inglesi preferiscono “Break a leg”, cioè “Rompiti una gamba”. Per non parlare dei cani e dei gatti che piovono dal cielo nella frase “It’s raining cats and dogs”. Noi, invece, preferiamo “Piove a catinelle”.
Prossimo romanzo? E’ una domanda che mi si rivolge spesso ultimamente. Per il momento è tutto molto nebuloso. Di sicuro, mi piacerebbe scrivere un altro Youfeel. Ci sto pensando, tanti lettori me lo hanno chiesto, e spero presto di mettere ordine nella mia testa e tirare fuori le idee che sono già in fermento per la prossima storia.Grazie ancora Babette!
Interviste: Elisabetta Motta
Marco Ravelli, affermato ingegnere romano e titolare di un’importante impresa di costruzioni, decide di mettere in vendita la sua villa di Porto Cervo, una casa che racchiude per lui ricordi di un passato doloroso. A rispondere all'annuncio è Giulia Boschi. Bellissima e affascinante, sguardo magnetico e sorriso incantatore, Giulia entra nella vita di Marco con l'intensità di un forte maestrale. L’attrazione immediata che scatta tra di loro fin dal primo istante si trasforma ben presto in una perfetta sintonia. Ma il triste passato di Marco, così come le ferite che hanno recentemente segnato la vita di Giulia, rischiano di compromettere anche il futuro. È vero che il tempo aiuta a lenire il dolore, ma sarà possibile per Marco e Giulia ritrovare la felicità?Un’intensa storia d'amore e di sentimenti, dolce e aspra nello stesso tempro, come una mora selvatica.
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Interviste: Elisabetta Motta
Lucy, ventitreenne inglese, riceve come regalo di laurea dalla adorata nonna un soggiorno a Venezia. La città la incanta dal primo momento, con il suo fascino elegante e senza tempo, ma a conquistare veramente il suo cuore è l’attraente Michele Falieri, il giovane proprietario di Villa Sartori, l'hotel in cui lei trascorre la sua indimenticabile vacanza. Quell’uomo, nobile di origini e di aspetto, è un concentrato di stile, eleganza e fascino, ma è altrettanto misterioso e nasconde un passato doloroso. Cedere alla passione è bello ed eccitante, dimenticarla si rivela impossibile. Ma troppi chilometri li dividono, troppi ostacoli si frappongono tra loro. Cosa succederà quando Lucy tornerà alla vita frenetica di Londra, tanto diversa dall'esistenza quasi fatata che ha conosciuto a Venezia? Nella città più magica al mondo una dolcissima storia d’amore può solo conoscere un lieto fine.http://www.amazon.it/Incontro-veneziano-Youfeel-Elisabetta-Motta-ebook/dp/B00LX6OV64/ref=sr_1_2?ie=UTF8&qid=1415620817&sr=8-2&keywords=Elisabetta+Motta
Elisabetta Motta dice di sé…Sono nata a Catanzaro ma vivo a Roma da molti anni. Subito dopo la laurea in Lingue e Letterature Straniere Moderne, conseguita nel 1990 all’università La Sapienza di Roma, ho incominciato a lavorare come traduttrice letteraria per Abramo Editore e successivamente è iniziata la mia lunga collaborazione, sempre come traduttrice, con le riviste Intimità e Love Story, un’esperienza che continua ancora oggi, affiancata di recente da quella di autrice di racconti pubblicati dai due settimanali. Dal 2008 è iniziato il mio rapporto professionale con Harlequin Mondadori per cui traduco i romanzi della collana Jolly. Dall’aprile 2014 sono autrice Rizzoli dei seguenti romanzi in formato digitale:Incontro veneziano, collana Youfeel, luglio 2014Mora selvatica, collana Youfeel, settembre 2014Sono sposata, ho due figli e amo viaggiare. Sono proprio i luoghi che visito e le persone che conosco a ispirare i personaggi e le storie che scrivo.Queste le mie pagine Facebook:https://www.facebook.com/elisabetta.motta.31https://www.facebook.com/pages/Incontro-veneziano/739818166056678https://www.facebook.com/pages/Mora-selvatica/782396121821203


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