Margherita Vicario risponde in pieno alla descrizione di artista eclettica: ha recitato in televisione in serie come I Cesaroni, al cinema in To Rome With Love e addirittura ha presentato nel 2012 uno spettacolo di teatro canzone, Lem Lem, diretto e scritto da lei.
La musica, invece, è una passione di lunga data: inizia a suonare così, un po’ per caso, all’età di dodici anni, “perché non sapevo bene che attività fare quando mi ero appena trasferita a Roma”, dice lei.
Da quel momento di strada ne ha fatta tanta, fino ad esibirsi alla Calzoleria lo scorso 19 ottobre, come seconda artista della rassegna Intimismi, serie di concerti acustici in scena ogni quindici giorni presso il locale di via Prenestina.
Le sue influenze musicali sono piuttosto varie: si passa dai grandi classici del rock anni ‘70, come gli Who e i Led Zeppelin, fino ai musical, Jesus Christ Superstar su tutti.
Queste varie contaminazioni e questo eclettismo, nella carriera come sul palco, sono ampiamente visibili nel modo in cui Margherita presenta la sua musica: a metà tra il cantato e il recitato, con molta comunicazione con il pubblico.
Un punto d’incontro tra un racconto con una base musicale e la classica forma-canzone pop che ben conosciamo. Indiscutibilmente questo esperimento riesce bene: l’esibizione è davvero coinvolgente, narrando tutte le fasi di una relazione finita male fino ad un nuovo inizio.
“Il teatro è un luogo dove qualcuno va con l’intento preciso di sentire una storia, quindi quando sono sul palco penso sempre al teatro, per me questi sono elementi inscindibili”, spiegherà dopo l’esibizione.
È evidente che queste due anime separate, musica e teatralità, convivano nella produzione di Margherita e che ognuna delle due parti stimoli l’altra ad una sempre maggiore commistione di elementi, tanto da poter parlare di modifiche strutturali della forma-canzone classica per creare qualcosa di fresco e innovativo.
“Il disco? Sono quasi a metà, non so quando uscirà ma ho un progetto per promuoverlo: l’idea è di finirlo quanto prima per poi fare delle date fuori Roma, avendo le spalle un po’ più larghe”, ci racconta, aggiungendo che in ogni caso la sua idea di carriera sarebbe quella di coltivare entrambe le “anime” che la compongono, non volendo rinunciare a nessuna delle due in favore dell’altra.
La fase di arrangiamento del cd è affidata a Roberto Angelini il quale si occuperà anche della produzione tramite la sua etichetta indipendente, FioriRari.
Avendo avuto modo di ascoltare dal vivo alcuni dei pezzi che, a detta di Margherita, non solo faranno parte dell’album, ma non subiranno nemmeno sostanziali cambiamenti, l’unico interrogativo è se lei riuscirà a farli “rendere” in studio altrettanto bene. L’impresa non è facile, visto il tipo di musica che si propone di realizzare e vista la grande presenza di dialoghi che molto spesso fanno da ponte, da tramite – quasi come un concept album – da una traccia all’altra.
Le qualità, attoriali e musicali, ci sono: non resta da vedere che il loro sviluppo.
Di Paolo Pugliese
La Calzoleria
La Calzoleria apre il portoncino di via Prenestina 28 a The Freak. Il luogo dove per anni ha vissuto e lavorato uno dei migliori calzolai di Roma, da aprile 2012 si è trasformato in un Circolo di promozione sociale. Un ambiente dal gusto retrò ma che ospita l’arte in tutte le sue forme, un luogo in cui assistere a rassegne di musica accompagnate da esposizioni di artisti emergenti, assaggiando birra o degustando del buon vino. Ma soprattutto, una volta aperto il portoncino, La Calzoleria si presenta da sola perché “ogni scarpa è una camminata, ogni camminata una diversa concezione del mondo”.
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