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"Into Darkness – Star Trek" di J.J. Abrams stasera in prima tv su Sky Cinema 1 HD e Sky 3D

Creato il 27 gennaio 2014 da Nicoladki @NicolaRaiano
Se si uniscono due nomi cult come quelli di Star Trek e J.J. Abrams, non può che uscirne un capolavoro di culto. Ed è esattamente quello che è successo con Into Darkness – Star Trek, in prima visione su Sky Cinema 1 HD lunedì 27 gennaio alle 21.10 e in simulcast con Sky 3D.
Dodicesimo film della celebre saga firmato dal creatore di Lost, la pellicola è quella che tra tutte ha registrato gli incassi maggiori: 450 milioni di dollari, una cifra da capogiro che però ben si addice per un’avventura altrettanto da capogiro. Si tratta del sequel del film uscito nel 2009, anch’esso per la regia di J.J. Abrams, che costituiva il reboot cinematografico della serie di Star Trek.
L'insofferenza alle direttive e alla disciplina costano al capitano Kirk il comando dell'Enterprise. La flotta stellare gli leva la nave e lo separa dal suo primo ufficiale Spock, come due bambini troppo indisciplinati. Sarà l'arrivo di una minaccia imprevista e misteriosa e, di nuovo, la capacità di Kirk di mettere in luce le proprie abilità a costringere la flotta a rimetterlo al suo posto. Un uomo che la stessa razza umana ha modificato geneticamente, e poi congelato nel terrore di ciò che aveva creato, si è svegliato ed intende svegliare tutti gli altri 72 esperimenti come lui. Visto che uno solo basta a creare scompiglio e quasi demolire una città, l'obiettivo è renderlo innocuo il prima possibile. Eppure sembra che non sia lui il peggio intenzionato...
Da sempre alla ricerca dei meccanismi infallibili dell'intrattenimento, abilissimo assemblatore di affascinanti macchine calamita sguardi e narratore di gran ritmo, J.J. Abrams conferma qui di essere all'altezza del proprio nome e del nume tutelare che ha scelto per sé: Steven Spielberg. Abrams ne ha appreso la lezione sulla semplicità narrativa e così riesce a ripetere l'ottimo exploit del suo Star Trek precedente senza davvero ripetere se stesso. Into Darkness, a dispetto del titolo, è una divertente corsa in cui la trama è srotolata durante l'azione, in cui le battute sono pronunciate correndo o al massimo camminando veloce e in cui la macchina da presa mobile al massimo riesce ad essere misteriosamente invisibile, mentre i bagliori lenticolari (anche quello un marchio dello Spielberg di fantascienza che Abrams ama enfatizzare) ampliano la prospettiva verso la grande epica. Proseguendo la linea tracciata con il primo film Abrams si distacca sempre di più dalle caratteristiche della saga storica di Star Trek, non asseconda i fan ma cerca di parlare a tutti, lavora sul sentimentalismo del personaggio non sentimentale per eccellenza (il dr. Spock) e trasforma il western dello spazio in una space opera piena d'umorismo, ammiccamenti e ironia più che di grave austerità. Nonostante il villain scelto per questo secondo film (Kahn, già visto in un episodio della serie e poi in Star Trek II - L'ira di Kahn), sia tra i più letali e cupi mai incontrati dall'Enterprise, lo stesso il film scorre sulla propria leggerezza, lavorando sull'arma fondamentale del cinema d'azione che ambisce a diventare d'avventura: montaggio e ricerca di paesaggi che suonino inediti e vergini (in questo è molto utile il 3D, enfatizzato in tutti gli esterni con frequenti inquadrature a filo di piombo). L'inizio in chiave spielberghiana, diviso tra il furto di un oggetto sacro e il contrappunto di un pericolo imminente, lo dimostra in pieno.
Abrams non solo non ha paura di un confronto o della fedeltà con la serie (con una mano innesta un altro dei personaggi classici e con l'altra tramuta l'amicizia tra Spock e Kirk in un bromance moderno dove, come amanti, i due sovrappongono le mani da parti opposte di un vetro) ma è il primo che in questi anni di film tratti da altri lungometraggi o da materiale televisivo, cerca un rapporto diretto, continuo ed esplicito con il testo di partenza. Con l'esperienza maturata su entrambi gli schermi non si accontenta di una filiazione tra le due saghe e pretende una compenetrazione molto più complessa, perché sa che la narrazione avviene nella testa degli spettatori, luogo in cui già esiste una mitologia trekkista con cui fare i conti (si sia fan o meno non si può ignorare l'esistenza della serie). E da gran narratore Abrams vuole indirizzare questa relazione.
Un capolavoro che tiene alto il nome della saga fantascientifica più amata di tutti i tempi. Anche il cast d’eccezione contribuisce a rendere Into Darkness – Star Trek un appuntamento imperdibile: Chris Pine, Zachary Quinto, Alice Eve, Zoë Saldaña e Peter Weller sono solo alcuni dei nomi che hanno calcato il set del dodicesimo episodio di Star Trek.

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