Into the storm è proprio uno di quei film catastrofici, così apocalittici da far irrigidire i muscoli e inchiodare alla poltroncina del cinema. Senza dubbio il grande schermo amplifica le immagini di quei tornado già di per sé enormi, ma il film è in ogni caso una buona pellicola nel genere.
La sceneggiatura, che ha i tratti del documentario attraverso l’uso amatoriale di videocamere che riprendono in prima persona i vari personaggi, non brilla, anzi si limita a riproporre qualcosa di già ampiamente visto e rivisto in altri film precedenti. Protagonista una bella scienziata (Sarah Wayne Callies, conosciuta soprattutto come la Sara Tancredi di Prison Break) che è in squadra con dei cacciatori di tornado. La loro vita s’intreccia con quella di un padre e i suoi due figli quando sulla città si scatena una tempesta con tanto di trombe d’aria di dimensioni colossali.
Nulla da contestare sulle performance degli interpreti, che tutto sommato non hanno granché da dire se non frasi molto banali. La colonna sonora va a braccetto con le varie sequenze riuscendo ad imprimere la giusta tensione al pubblico. Gli effetti speciali, vera fonte d’interesse di ogni “disaster movie”, sono molto curati, tanto da far apparire la ricostruzione in digitale come assolutamente realistica. Davvero notevole la scena in cui degli aerei parcheggiati vengono sollevati da un tornado: le riprese con videocamera virtuale sono curate e spingono lo spettatore ad immergersi completamente nell’azione. Insomma, è proprio grazie a questi special effects che Into the storm riesce a chiudersi lasciandoci un giudizio positivo.
Concludendo, quindi, se siete amanti del genere e visionando una guida tv non trovate nulla di interessante per la serata, potrebbe essere una buona idea andare al cinema a vedere Into the storm, perché solo e soltanto in sala esprime tutto il suo potenziale spettacolare.
Guest post scritto da Pierdin
0emailprint