Gli ingredienti per fare un film indimenticabile, potenzialmente, c’erano tutti: Rob Marshall + Musical + Disney = PAZESQUE. Purtroppo devo chiedere a Egidio Romio dalla regia da far entrare in studio il cartello luminoso con scritto “EINVECE“. Quella che vi apprestate a leggere è la recensione di Into the Woods, uno dei titoli che attendevo con più ansia e che *SPOILER* mi ha deluso più di tutte altre ragazze galline.
Into the Woods è un film ambizioso, perché è tratto da un omonimo ambizioso musical che cerca di mettere assieme quattro fiabe che tutti, bene o male, conosciamo: Cenerentola, Cappuccetto Rosso, Raperonzolo e Jack e i fagioli magici. Il filo conduttore della trama è il bosco, luogo dove tutti i personaggi si incontrano e intrecciano le loro vite. Ma Into the Woods fa anche qualcosa in più, ossia cerca di spiegare che cosa succede attorno alle storie che già noi tutti conosciamo.
Raccontato così potrebbe sembrare anche un film interessante. Peccato che la realizzazione non sia all’altezza. Alcune intuizioni della trama e alcuni momenti poco politically correct sono apprezzabili, ma nel complesso la storia risulta noiosa, anche a causa delle canzoni monotone e di una lunghezza decisamente eccessiva (2 ore piene) e nonostante il cast stellare (Meryl Streep, Emily Blunt, James Corden, Anna Kendrick, Chris Pine, Tracey Ullman, Christine Baranski, Lilla Crawford, Daniel Huttlestone, MacKenzie Mauzy, Billy Magnussen e Johnny Depp).
Rimango ancora basito dalla nomination agli Oscar per Meryl Streep; l’avrei data in compenso a Christine Baranski). Ecco, l’ho detto.
Livello di SHAZAMMABILITÀ: basso. Io, amante dei musical, nemmeno ci penso lontanamente ad andarmi a ri-ascoltare la colonna sonora.
Livello di BONAGGINE DEL CAST: alto. Chris Pine, Emily Blunt e Billy Magnussen valgono la pena. Trovo invece insopportabile Anna Kendrick, anche dal punto di vista estetico.
Quanto dura / quanto sarebbe dovuto durare: 124 / 90 minuti. Al primo “E vissero tutti felici e…” avrei gradito i titoli di coda.
Mi devo fermare dopo i titoli di coda per vedere la SCENA NASCOSTA o posso andare direttamente a casa? C’è, ma è di un’inutilità superiore al film nel suo complesso.
GIUDIZIO COMPLESSIVO: 2 Anna Praderio su cinque.