Intricàre
Dal latino intricare, composto di in- ‘in-, dentro’ e un derivato di tricae -arum (plurale) ‘intrighi, imbrogli’.
Verbo transitivo [io intrìco, tu intrìchi ecc.].
1. Avvolgere, avviluppare in modo disordinato: intricare i fili di una matassa, i capelli.
2. (figurato) Confondere, complicare, imbrogliare: intricare la mente in enigmi insolubili (Croce).
Intricàrsi
Verbo intransitivo pronominale.
1. Aggrovigliarsi, ingarbugliarsi, imbrogliarsi (anche figurato): il gomitolo s’è intricato; la faccenda si va sempre più intricando.
2. (non comune) Interessarsi, preoccuparsi: nessuno s’intrica se hai mangiato e che hai mangiato (Bernari).
Una (parola) giapponese a Roma e Uomini e parole
Salchow ['salkov]
Voce inglese, dal nome del campione svedese di pattinaggio artistico Ulrich Salchow (1877-1949).
Sostantivo maschile invariabile.
(sport) Nel pattinaggio artistico su ghiaccio, secondo dei sette salti fondamentali che richiede l’esecuzione di una rotazione in aria, partendo sul filo interno e atterrando all’indietro su quello esterno.
Marco Marcon ci corregge.
— Una nota linguistico-politica: secondo me è sbagliato definire le "quirinarie" come elezioni primarie, sia pure online. Una elezione presuppone l’esistenza di candidati, ovvero persone che si propongono per la carica. In questo caso parlerei piuttosto di un sondaggio, dal valore paragonabile a quelli effettuati dai giornali su web. —
Come si dice Schiele?
Siddhārtha Gautama, meglio conosciuto come Gautama Buddha, fondatore del buddismo, si pronuncia [sid'darta go'tama].