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Inutili fuochi – Raffaella R. Ferrè

Creato il 26 luglio 2012 da Viadeiserpenti @viadeiserpenti

inutili fuochiRecensione di Alessia Caputo

 «Pare che tutti quelli che hanno croci di pensieri camminino. Lo fanno perché stare fermi li fa sentire ancora più fissi su quei quattro assi. In fondo stare fermi in una situazione che non cambia va bene solo per le persone felici. Gli altri prendono tempo, allungano le strade le mani le parole, aspettano autobus – passa ogni venti minuti, non prima –, si fanno portare dalla folla, entrano nelle librerie, si siedono nei bar e poi riprendono a camminare.»
Con Inutili Fuochi, Raffaella R. Ferrè mette in scena una realtà che cammina, sfaccettata, eclettica, che si muove quasi come su un palcoscenico irreale, in una balera che non chiude mai e racconta la propria storia meglio che può, con il suo stentato italiano, con gesti, rumori ed emozioni. Nel residence La Riserva in una sola giornata che sembra non terminare mai di un agosto torrido e insopportabile, dalle 14.40 fino alle 20.00 tanti personaggi si incrociano, discutono, si guardano, non si guardano o tentano semplicemente di toccarsi, di amarsi, di farsi del male. Alcuni ci riescono altri no.
Ci sono Ricardo, l’animatore sudamericano che conserva un segreto inconfessabile e Andrea, regista di discreto successo con sua moglie Marta. Ci sono Luisa, che ha deciso che deve essere amata, Lia che non vorrebbe crescere, che non sa bene cosa essere anche se sembra perfettamente a suo agio con una vita fatta di regole, un’esistenza programmata da sua madre: La Bestia. Poi c’è Carlos, Gialloturco… c’è Claudia, l’amante, perennemente nuda e bella, eterea, finta. Ma esiste Claudia?
E poi ci sei “Tu” ma «non è detto che tu debba ascoltare tutta la storia». È come un mondo a parte, un villaggio vacanze in cui succede tutto e non succede niente. L’antitesi della vacanza perfetta. Il lasso di tempo è breve ma sono le storie, che intrecciandosi, alternandosi quasi stordendo, si ammassano e creano un racconto e dilatano il tempo stesso. Un tempo che «è una tigre in gabbia da stordire con i tranquillanti». E quel “Tu” scandisce un altro tempo ancora, quello del lettore.
Non è un libro facile e anche se a tratti sembra banale in realtà non lo è. Sono storie complesse e a volte seguirle per trovare il punto esatto in cui lasciano il posto a quella successiva non è facile, forse perché non esiste quel momento in questo libro, forse perché è inutile trovare quel collegamento. C’è un senso di spaesamento, di paura, di umanità allo sbaraglio che resiste a qualsiasi logica, a qualsiasi felicità, a qualsiasi ballo o amore o storia.

Nota sull’autrice
Raffaella R. Ferrè è nata a Eboli e vive a Napoli. Ha scritto diversi racconti usciti poi in raccolte di Mondadori e Marcos y Marcos; è suo il testo scelto per aprire la manifestazione “Se non ora, quando?” a Roma. Scrive per «Il Mattino» di Napoli. Inutili Fuochi è il suo terzo romanzo. Il suo blog : http://www.santaprecaria.com/blog/

Per approfondire:
Leggi la recensione di Orsola Puecher su Nazione Indiana
Leggi la recensione di Angelo Carotenuto su Repubblica

 Inutili Fuochi di Raffaella R. Ferrè
66thand2nd, 2012
pp. 145, euro 15,00


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