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INVALSI...istruzioni per l'uso...

Da Franceframes
INVALSI...istruzioni per l'uso...
Come ogni anno...puntuali arrivano le prove Invalsi...con il loro carico di perplessità e di preoccupazioni, perplessità sulla loro effettiva capacità di registrare le competenze dei nostri alunni oltrechè sulla loro reale utilità... e preoccupazioni rispetto alla loro organizzazione, alla capacità dei nostri alunni di affrontarle con la dovuta serenità...
E' di oggi la notizia, sul Sole 24 ore, che esse diventano "attività ordinaria" perchè, come dice il sottosegretario all'istruzione Elena Ugolini, "Abbiamo bisogno di individuare i punti di forza e di debolezza della scuola"...I test Invalsi danno solo un'indicazione preliminare...ci dicono cosa non va...il perchè lo devono comprendere gli insegnanti perchè il loro ruolo è fondamentale.....(sono sempre frasi del sottosegretario)
Intanto, dal punto di vista organizzativo trovate tutto sul sito Invalsi
Se invece volete che i vostri alunni prendano confidenza con lo strumento, senza sprecare carta..n.d.r.
ecco un sito davvero utile, dove gli alunni potranno accedere alle prove on line e mettersi alla prova.
Sottolineo la possibilità di poter eseguire le prove on-line, leggete quanto viene affermato dalla gestione del sito:
ecosostenibilità prove invalsi
ECOSOSTENIBILITA': grazie al nostro sito sono stati risparmiati fino ad oggi ben 2.198.240 fogli di carta.
Scopri il perchè cliccando qui.
INVALSI...istruzioni per l'uso... foto dal sito
Eh già perchè queste prove costituiscono un bel costo in termini di risorse umane e ambientali...la scarsa disponibilità alla dimensione digitale ha un costo...
Leggete anche quanto riportato dal Fatto Quotidiano al proposito
Questa prova che ci costa 3 milioni di euro per gli osservatori e per i 21 tir di carta che trasportano 45 mila pacchi di domande imbustate (dato 2011).
Sulla spinosa questione della loro utilità vi invito a leggere questo approfondimento nel sito dell'ADI
dal titolo: INVALSI E VALORE AGGIUNTO,  a che punto siamo? dal quale ho tratto queste considerazioni:
Nel nostro Paese le posizioni su cosa fare di questi dati oscilla fra:
  1. l’occultamento a fini esclusivi di miglioramento (è quanto successo finora; ma quante scuole hanno scaricato studiato ed utilizzato i dati?)
  2. e l’ipotesi di utilizzarli a tambur battente per una politica di in/disincentivi.
Posto che la prima ipotesi è stata quella fin qui percorsa e rischia di costituire uno dei tanti esborsi immotivati del povero contribuente, c’è anche da dubitare della sicura utilità dell’altra ipotesi.
Infatti:
- Finanziare i peggiori per aiutarli a migliorare?
Ma qualcuno ha in mente la storia delle aree a rischio? da dove si cerca di non uscire per non perdere i finanziamenti… e questo non è successo solo in Italia.- Chiudere scuole? Licenziare docenti?
Sembra essere questo un orientamento oggi concretamente percorribile nel nostro paese? Quando qualcuno agita questa bandiera, c’è da domandarsi se non lo faccia per bloccare ogni possibile miglioramento, sicuro come è di suscitare proteste scomposte e molto incisive.
Nel quadro del progetto VALeS è previsto anche di impostare la valutazione dei dirigenti. Resa necessariamente obbligatoria dalla legge sulla dirigenza, questa  scottante faccenda sta facendo spendere soldi da più di un decennio in sperimentazioni che non approdano a nulla. Anche perchè senza valutazione di scuola, ma anche senza cambiare almeno in parte i meccanismi di reclutamento e gestione del personale, i suoi risultati sarebbero estremamente opinabile. Il contesto del progetto VALeS sembra un inizio ragionevole...
Ne deduco che i risultati delle scuole, dovrebbero essere studiati dal Collegio Docenti e resi pubblici, in modo che l'utenza sia informata soprattutto sul valore aggiunto apportato dalla Scuola stessa..
In questo modo il feedback dei risultati si sposterebbe dall'insegnante alla comunità educante nella sua interezza...
Una mensilità in più non muove grandi passioni, in gente che ha scelto fin dall’inizio una professione non economicamente remunerativa ma che presentava altri vantaggi per la loro vocazione ed il loro stile di vita. Mentre l’ambizione di avere una buona immagine come scuola o il timore di farsi sfilare l’amata cattedra, per fuga di alunni, possono molto di più.

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