Numeri alla mano, Arianna Fontana in questo momento è la miglior atleta al mondo nello short track. La 21enne di Sondrio, infatti, ha conquistato ben 6 successi stagionali in Coppa del Mondo, 4 nei 500 metri e 2 nei 1500, a dimostrazione di una polivalenza ormai totale e con l'azzurra in grado di gestirsi al meglio in tutte le distanze di gara.
Considerando la sua giovanissima età, è impressionante il palmares della portacolori del Bel Paese: 4 titoli europei all-round, due bronzi olimpici (in staffetta a Torino 2006, quando era ancora 15enne, e nei 500 a Vancouver 2010), tre medaglie individuali ai Mondiali (più il bronzo all-round dello scorso anno) ed una in staffetta. Da ieri, a questi prestigiosi successi, va aggiunta anche la sfera di cristallo dei 500 metri, la prima in carriera. Risultati che proiettano Arianna Fontana tra le atlete simbolo dello sport italiano attuale. L'impressione, tuttavia, è che il bello debba ancora venire, con la lombarda che solo da questa stagione ha incominciato realmente a dominare ed a comprendere di poter davvero monopolizzare questa disciplina.
Il prossimo obiettivo della fuoriclasse tricolore saranno i Mondiali di Shanghai (in programma tra un mese), dove, inutile nasconderlo, andrà a caccia della medaglia d'oro all-round. In questo momento, infatti, nessuna atleta al mondo possiede l'eclettismo dell'azzurra, capace di non lasciare scampo alle avversarie nei 500 grazie ad una eccezionale esplosività muscolare e di mettere i propri pattini davanti a quelli delle altre anche nei 1500 con una condotta di gara che vede sempre l'azzurra compiere una progressione inarrestabile negli ultimi 3 giri. Godiamoci, dunque, un talento che potrà riservarci successi in serie da qui fino alle Olimpiadi di Pyeongchang 2018 (auspicando, naturalmente, che la giovane azzurra mantenga le motivazioni necessarie per gareggiare ancora per tutti questi anni).
Lo short track femminile italiano, tuttavia, non è solo Arianna Fontana. La stagione in corso, infatti, ha segnato la definitiva consacrazione di Martina Valcepina, capace di salire per ben 5 volte sul podio su 8 gare in programma nei 500 metri con 3 argenti e 2 bronzi. Una continuità di rendimento invidiabile quello della 19enne di Sondrio, che le è valso la meritata piazza d'onore nella classifica di specialità alle spalle della compagna di squadra. Anche la giovane valtellinese, inoltre, è lanciata a vele spiegate verso la polivalenza, essendo già migliorata molto anche sui 1000. Se nel prossimi biennio compiranno dei significativi miglioramenti anche Elena Viviani, Cecilia Maffei ed Arianna Valcepina (sorella minore di Martina), allora l'Italia potrà puntare realmente ad un risultato di assoluto rilievo anche nella staffetta olimpica di Sochi 2014.
Armin Zoeggeler ha fornito l'ennesima dimostrazione (non che ne avesse bisogno in realtà) di essere il più grande slittinista di tutti i tempi, con il buon Loch che dovrà sudare le proverbiali sette camicie per infrangere i record del Cannibale. Dopo una delle sue peggiori stagioni in carriera, con soli due podi conquistati a Igls e Koenigssee, il 38enne di Foiana ha tirato fuori gli artigli proprio nell'appuntamento più importante dell'anno, dove la classe e l'esperienza contano più di qualsiasi altra cosa. Il bronzo iridato di Altenberg possiede un valore immenso, perché costituisce una salutare boccata d'ossigeno al morale del fuoriclasse azzurro, che ha avuto la conferma di poter ancora rivaleggiare con chiunque a dispetto dell'età. Il vero problema, quest'anno, è stato quello dei materiali, mai all'altezza di quelli dei tedeschi e, soprattutto, di Felix Loch. Sino allo scorso anno il Cannibale pagava dazio in fase di spinta (particolare dove nelle ultime apparizioni è persino migliorato), riuscendo però ad imporsi grazie ad una velocità maggiore rispetto ai rivali. Questo, invece, non è accaduto quest'anno, tanto che Zoeggeler ha preparato in fretta e furia una nuova slitta per i Mondiali, che, seppur ancora non rodata a sufficienza, ha lasciato comunque intravedere dei miglioramenti.
Per il carabiniere altoatesino e per lo slittino italiano in generale, sarebbe fondamentale la riapertura della pista di Cesana Pariol, cruciale per gli allenamenti della squadra e per testare i materiali. Indiscrezioni dicono che le possibilità che tale eventualità si verifichi esistono e novità in tal senso si sapranno nei prossimi giorni.
Intanto, auspicando che il Cannibale non ci faccia scherzi e continui a deliziarci con le sue imprese fino a Sochi 2014, lo slittino tricolore si conferma più vivo che mai, con i bronzi Under23 conquistati da Rieder-Rastner, Dominik Fischnaller e Sandra Gasparini. Quest'ultima, qualora si avvicinasse ulteriormente al vertice nel prossimo biennio, potrebbe garantire al Bel Paese una medaglia quasi certa nel team-event alle prossime Olimpiadi.
Nell'attesa che questi giovani crescano, l'Italia continua ad affidarsi al suo 'vecchio leone' che continua a ruggire con impeto ed autorevolezza.
Federico Militello