Agorà Digitale qualche giorno fa ha lanciato la sua campagna di crowdfunding con l’obiettivo di raccogliere fondi per monitorare come le amministrazioni pubbliche e i parlamentari si rapportano con il fondamentale principio della Trasparenza. Con pochi euro si può contribuire a sostenere questa campagna ed è quello che ci sentiamo di consigliarvi. Lamentarsi è bene, agire è meglio!
Cosa si può fare con 6 euro in questo ultimo fine settimana di aprile? Andare al cinema no. Perché 6 euro non bastano e con il sole è meglio stare all’aperto. Si può prendere un bel gelato al bar, ma in vista della prova costume è forse meglio rinunciare. Si può comprare…cosa? Un ananas o qualche altra cosetta come suggerisce Stefano Epifani nel video. Oppure si può investire in trasparenza. Sì, perché sono rimaste solo 24 ore per aderire alla campagna di crowfunding lanciata da Agorà Digitale una decina di giorni fa e mirata a raccogliere i fondi necessari a monitorare le amministrazioni pubbliche e i parlamentari sull’applicazione dei principi di trasparenza. “Useremo i tuoi soldi per entrare in contatto con loro – si legge nella pagina delle donazioni http://www.agoradigitale.org/dona-contro-lo-stallo-della-trasparenza/ – rendere ancora più stringente la normativa, pungolare le amministrazioni non in regola e sviluppare la tecnologia necessaria al continuo monitoraggio”.
Siete d’accordo sulla necessità di partecipare per migliorare il posto in cui viviamo? O pensate che monitorare non sia necessario? Per convincersi basta guardare i risultati della “Settimana della trasparenza” lanciata sempre da Agorà Digitale qualche tempo fa (http://www.franzrusso.it/condividere-comunicare/era-della-trasparenza-crowdsourcing-sugli-open-data/) e che metteva in bella mostra come la cartina rosso sangue, prova del fatto che la maggior parte delle PA italiane non fossero in regola con la pubblicazione obbligatoria delle spese effettuate. Affinchè il nuovo decreto di riordino della trasparenza non resti sulla carta, è necessario attivare un “guardiano digitale”, un soggetto che tenga sotto controllo l’applicazione della legge. Piuttosto che buttare 6 euro in riviste frivole, gelati, ananas, caffè o altre amenità allora si può scegliere di donare 2 euro per consente ad Agorà Digitale di aggiungere un’altra amministrazione a quelle monitorate e altri 4 euro per aggiungere un parlamentare (è possibile in questo caso indicare anche la preferenza su chi monitorare scrivendo a [email protected]).
Useremo i tuoi soldi – affermano ad Agorà Digitale – per entrare in contatto con i parlamentari, rendere ancora più stringente la normativa, pungolare le amministrazioni non in regola e sviluppare la tecnologia necessaria al continuo monitoraggio”.
Lamentarsi serve. Indignarsi pure. Ma occorre poi trasformare l’indignazione in azione. Per rendere migliore il Paese in cui viviamo spesso basta poco. Come rinunciare ad un paio di caffè e donare 2 euro per verificare l’operato di un’Amministrazinone. Perché, come afferma Seth Godin
&locale;&layout;&action;&width;&height;&colorscheme;&Il miglior modo di lamentarsi è fare qualcosa”.