I DEMOCRATICI SUONANO LA GRANCASSA AL PROFESSORE.
E’ vero: più si invecchia e più gli intimi difetti vengono a galla e si esaltano. Difatti, il migliorista-riformatore più invecchia e più evidenzia il difetto di essere sempre stato un onorevole contaminato dalla revisione conservatrice la quale viene oggi esaltata dal comportamento politico di onorevole privilegiato per il suo agire retrogrado-reazionario. Perciò egli non nomina Senatore a vita l’operaio che lavora duramente giorno dopo giorno e tutti i turni di notte per la sopravvivenza della propria famiglia, del disoccupato che ”tira la cinghia” e respira profondamente, poi inghiotte l’amaro ”magone”, rincorre un rospo e fa mangiare consorte e prole, ma, invece, nomina Senatore a vita il bel satollo Professore (e ditemi se questa è invidia sociale!!!) il quale, istruitosi alla povertà della sostanza spirituale, ”Salva Italia” e, come un qualsiasi finto Don Chisciotte, recita la parte in commedia, sapendo di essere falso umano. Perciò la considerazione sorge spontanea: sarà colui un celato riformista trasformatosi in attuale tecnico migliorista, europeista, banchierista, speculatorista borsista, docente bocconovista? Ai posteri, che riusciranno a sopravvivere alla barbara crisi etico-socio-cultural-economica degli anni duemiladodici dopo Cristo e alle democratiche libere e disonoranti manganellate, l’ardua sentenza. (Ricordo da un racconto di Tirella).
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S A L V A I T A L I A
Chiamato dal sommo del colle
subito nominato a vita senatore
a un passo dal burrone
agguanta sicuro le risorse
salva Italia il professore.
Piangono piccole pensioni e buste paga
i giovani cercano lo studio sereno
sognano il dignitoso lavoro
ma anche il padroncino s’ammazza
il mercato nella piazza affari in borsa gioca.
Europa sovrana immacolata nuova fede
dimentica tremende sofferenze estremi sacrifici
rubi patrie inganni finemente domi
popoli eroici sulle barricate e nelle trincee
campioni della democrazia e della libertà.
Ridotti a servi della finanza
gettati allo sbaraglio per il pane
penzola la carota davanti agli occhi
sul groppone sbatte rabbioso il bastone
sotto al palazzo grida di disperazione.
-Renzo Mazzetti-
(Era tecnocratica, giovedì 29 marzo 2012)