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Invisibili a Google Maps

Creato il 10 aprile 2014 da Mcnab75

Corea del Nord google maps

Google Maps è una delle funzioni tra le più duttili e rivoluzionarie di casa Google, anche se oramai non si può certo considerare una novità. Utilissime, soprattutto da connessioni mobili, le Maps hanno rivoluzionato il sistema di approcciarsi a un viaggio, da parte di noi comuni esseri umani dotati di scarso orientamento (come il sottoscritto). Sono dei validi surrogati ai navigatori GPS, anche se hanno un funzioni diverse.
Ci sono però dei luoghi che hanno chiesto e ottenuto l’oscuramento dalla mappatura da parte di Google, chi per interesse logistico militare, chi per motivo non facilmente comprensibili.
La lista è piuttosto lunga. Ne fanno parte, ma questo è normale, diverse basi militari, degli aeroporti considerati “bersagli sensibili” da parte dei terroristi, luoghi di ricerche potenzialmente pericolose, ma non solo.
Altri esempi? Eccoli.

Il Dugway Proving Ground è un complesso situato nello Utah, gestito dallo US Army e impegnato in delicati studi riguardanti armi chimiche e batteriologiche. L’edificio principale della struttura è oscurato dalle Maps.

Sempre negli USA, ma nello Stato di New York, si trova la Cornell University Combined Heat and Power Plant, aperta nel 2010 e fin da subito censurata dalle mappe online. Ufficialmente si occupa di ricerche sulle energie alternative e su innovativi sfruttamenti del gas naturale. La massima segretezza degli impianti genera però più di una perplessità.

Sullo stretto di Bering, non lontano dalla semi-sconosciuta cittadina di Egvekinot, c’è un’intera area censurata da una macchia marrone. Cosa nasconde? Impossibile saperlo, anche considerando la massima serietà con cui i russi prendono le faccende legate alla sicurezza nazionale.

Lo stesso discorso (la segretezza per motivi militari) vale per diverse location “censurate” nel cuore dell’Iraq, specialmente in prossimità di scavi archeologici relativi a location un tempo appartenute a Babilonia. A voler essere per forza cospirazionisti ci sarebbe quasi da dar credito alle voci che sussurrano di strane ricerche da parte di team scientifici americani, in quei luoghi un tempo ricchi di energie mistiche…

Babilonia (Iraq).

Babilonia (Iraq).

Ci sono poi occultamenti per motivi più nobili. Alcuni Paesi, per esempio, omettono le loro riserve naturali dalle Google Maps per non facilitare lo sporco lavoro dei bracconieri. Questo è per esempio il caso del Tantauco National Park (Cile), dove la cartina locale è priva di indicazioni e dettagli.

Un po’ meno “umanistica” pare la censura riguardante un ampio tratto di tundra siberiana, cancellata all’occhio curioso dell’internauta causale.

Ancor più strana appare l’omissione di dettagli cartografici riguardanti il Palazzo Reale di Amsterdam, e altri edifici correlati ai possedimenti della corona olandese.

Incuriosisce anche la “mimetizzazione” del Minami Torishima Airport, sull’omonima isola di Minami Torishima. Ma qui il mistero è più comprensibile, visto che l’aeroporto è correlato a un centro di sviluppo e ricerca della Japan Maritime Self-Defense Force (la Marina Militare giapponese).

La palma come maggior stranezza di Google Maps va però a una striscia di territorio vicino a Baker Lake (Canada settentrionale), in pieno territorio Inuit. Secondo gli esperti di UFO e misteri, questo oscuramento sarebbe da ricondursi proprio a degli atterraggi di velivoli extratterestri, negli anni scorsi.

Impossibile poi non citare l’intera Corea del Nord, che risulta perlopiù invisibile ai satelliti di Google Maps.

Minami Torishima (Giappone).

Minami Torishima (Giappone).

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(A.G. – Follow me on Twitter)


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