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Invito al Cinema – L’avventurosa storia del manifesto cinematografico italiano / Fermo Immagine Museo del Manifesto Cinematografico

Creato il 02 marzo 2016 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma
Fermo Immagine Museo del Manifesto Cinematografico

Giovedì 3 marzo ore 19.00
FERMO IMMAGINE Museo del Manifesto Cinematografico
via Cristoforo Gluck, 45 – Milano
PRIMO INCONTRO del CICLO:
INVITO AL CINEMA L’avventurosa storia del manifesto cinematografico italiano
Dalle origini alla standardizzazione (1895-1929)
a cura di Roberto Della Torre

CALENDARIO degli INCONTRI
Giovedì 3 marzo ore 19.00 – Dagli incunaboli al manifesto artistico (1895-1929)
Venerdì 1 aprile ore 19.00 – Standardizzazione e realismo (1930-1954)
Giovedì 28 aprile ore 19.00 – Sperimentazione e declino (1955-1990)
Ingresso Gratuito

FERMO IMMAGINE Museo del Manifesto Cinematografico
Via Cristoforo Gluck, 45 – Milano
www.museofermoimmagine.it
[email protected]

UFFICIO STAMPA: Anna Castagna
349.295.1947 [email protected]

Invito al Cinema – L’avventurosa storia del manifesto cinematografico italiano è un ciclo di tre appuntamenti per conoscere la storia, gli autori, gli stili e le forme produttive dell’illustrazione pubblicitaria del cinema italiano. Gli incontri si svolgeranno presso la sede di Fermo Immagine – Museo del Manifesto Cinematografico di Milano (via Gluck, 45) a partire da giovedì 3 marzo e saranno a cura di Roberto Della Torre, docente di Storia del Cinema Italiano all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Direttore Scientifico di Fermo Immagine.

Il manifesto cinematografico italiano è considerato fra i più importanti a livello internazionale per tradizione e qualità artistica. Eppure, l’illustrazione pubblicitaria del film su manifesti, cartelloni, flani e locandine non sempre è oggetto dell’approfondimento che merita, adombrata com’è dal film stesso. Invito al Cinema mette al centro il manifesto, rendendogli omaggio come testo autonomo dotato di un proprio linguaggio e come importante luogo di attesa e di memoria del film.
Nei tre incontri in cui si articola l’iniziativa, ne verrà ripercorsa la storia: dai primi incunaboli ad uso dei pionieri del cinematografo fino all’istituzionalizzazione del manifesto ad opera di Anselmo Ballester, dalla classicità di Achille Luciano Mauzan fino alle sperimentazioni pop di Sandro Simeoni, dai collage fotografici dei cartelloni neorealisti alla contemporanea rivoluzione digitale. Parallelamente, verranno approfonditi aspetti e problemi del cartellonismo italiano sullo sfondo della storia della grafica, dell’arte, del cinema e della pubblicità.

Giovedì 3 marzo – ore 19.00
Dagli incunaboli al manifesto artistico (1895-1929)
Il manifesto cinematografico nasce con il cinema. Se i primi pionieri facevano uso di semplici cartelli testuali per promuovere i loro spettacoli ambulanti, la nascente industria cinematografica sentirà il bisogno di promuovere questa nuova forma di spettacolo in modo grandioso: alcuni tra i maggiori artisti del periodo verranno chiamati ad illustrare colossali cartelloni per film. Vacchetti, Mauzan, Prampolini, Caldanzano sono solo alcuni dei molti artisti che diedero origine a quello che ancora oggi è considerato il periodo aureo del manifesto cinematografico italiano.

Venerdì 1 aprile – ore 19.00
Standardizzazione e realismo (1930-1954)
Sulla spinta delle nascenti agenzie pubblicitarie, anche l’industria cinematografica procede ad una riorganizzazione della promozione dei film. Una volta abbandonati i riferimenti pittorici, grazie in particolare ad Anselmo Ballester, si introducono nuove strategie di valorizzazione del film che ne sottolineano meglio le specificità linguistiche ed espressive. Con l’avvento del Neorealismo, nel secondo dopoguerra, anche il modello ormai standardizzato di Ballester viene messo in discussione. Tra le ragioni, l’uso della fotografia, ancora raro, ma destinato inevitabilmente a diffondersi.

Giovedì 28 aprile – ore 19.00
Sperimentazione e declino (1955-1990)
La fortuna del cinema italiano in Italia e all’estero si riflette anche sulla sua pubblicità. La vivacità produttiva e la grande creatività narrativa che si esprime soprattutto nel cinema di genere, trova corrispondenza nelle illustrazioni di questo periodo. Due generazioni di cartellonisti animano uno dei periodi più ricchi e produttivi del cinema italiano regalando al pubblico immagini che restano scolpite nella memoria. Nonostante i limiti imposti dalle case di produzione, artisti come Averardo Ciriello, Manfredo Acerbo, Carlantonio Longi e Sandro Simeoni realizzano sia opere pittoriche colte e tradizionali, sia illustrazioni sperimentali che guardano alla pop art. Sarà sul finire degli anni settanta che la crisi del cinema e l’uscita dalle scene di molti pittori del cinema avvierà un processo lento ma inesorabile che porterà alla scomparsa della figura del cartellonista.
Invito al cinema trova la sua location naturale in Fermo Immagine – Museo del Manifesto Cinematografico di Milano (via Gluck,45). Con i suoi oltre 150.000 pezzi, tra fotobuste, manifesti, locandine, soggettoni, foto di scena e affiches pubblicitarie, l’archivio di Fermo Immagine è uno dei più forniti sul territorio nazionale. E’ qui che si possono trovare pezzi storici fondamentali, come i manifesti dei capolavori dei più grandi registi, da Federico Fellini a Alfred Hitchcock, da Luchino Visconti a Stanley Kubrick. Trasversale è il ventaglio di genere trattati: dal western al cartone animato, dall’horror al drammatico, passando per melodramma e commedia all’italiana. Inoltre, non mancano curiosità provenienti da tutti i paesi del mondo, dagli anni Venti ad oggi. Parte della collezione è visibile in esposizione permanente all’interno degli spazi del Museo, ma soprattutto nel corso delle mostre allestite durante l’anno.



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