PS3
TESTATO SU
PS3
Genere: Azione, Piattaforma
Sviluppatore: Magenta Software
Produttore: SCEE
Distributore: Sony
Lingua: Italiano
Giocatori: 4
Data di uscita: 30/10/2013
PS3 |
È pensato per i più piccini? Impreciso nei controlli, telecamera pessima
Breve e dal level design banale
Tecnicamente insipido
Allo scadere dell’anno 2013, Sony ha deciso di rilanciare un brand da sempre destinato ai più piccoli e che nelle annate del 2009, 2010 e 2011 era approdato su PlayStation Portable nei primi tre esponenti: Invizimals, Invizimals: Le Creature Ombra e Invizimals: Le Tribù Scomparse. A fine ottobre 2013, dopo ben due anni di distanza dall’ultimo episodio rilasciato su PSP, i team Magenta Software e Novarama hanno unito le forze per “regalare” agli appassionati del genere due nuovi capitoli: Invizimals: L’Allenza per PlayStation Vita e Invizimals: Il Regno Scomparso per PlayStation 3, primo capitolo della serie destinata ad una console fissa.
Saranno riusciti gli sviluppatori a rendere entusiasmante e piacevole la versione pensata per PlayStation 3? Oppure si tratta della solita mossa commerciale atta a risvegliare l’entusiasmo sulla serie per aprirsi ad una fetta di utenza più ampia?
SÌ ALLA TORTURA SUGLI ANIMALI… EHM, SUGLI INVIZIMALS!
Sfruttando lo stesso tipo di presentazione della versione per PlayStation Vita, ossia l’introduzione tramite filmati live action, anche qui di dubbia coerenza in questo contesto di gioco, Invizimals: Il Regno Scomparso ci mette nei panni di Hiro, un ragazzino molto coraggioso, che si introduce nel mondo degli Invizimals perché un esercito di robot malvagi (gli X-Tractor) lo ha invaso e sta rubando la loro energia vitale. Per riuscire nell’ardua impresa, visto che si tratta pur sempre di un giovanotto, gli sviluppatori hanno deciso di mescolare un po’ le carte e concedere al protagonista la possibilità di trasformarsi in 16 diverse tipologie di Invizimals – da sbloccare man mano che si procede nell’avventura – per abbattere tutti i nemici che tenteranno di ostacolare il nostro cammino su piattaforme, in aria ed in acqua!
Prese le giuste misure col gioco, cosa non difficile considerando che prende da tutti i validi e famosi esponenti del genere approdati spesso in esclusiva sulle console Sony, il titolo di Magenta Software non perde tempo a mostrarsi realmente per quello che è: un titolo pensato per pochissimi, realizzato frettolosamente e che non aggiunge nulla di nuovo, anzi, tentando di farsi subito ricordare per i difetti che il team di sviluppo non ha avuto il tempo, le risorse o semplicemente la voglia di limare. A partire dalla storia che fa acqua da tutte le parti, ma sulla quale potremo anche sorvolare, in Invizimals: Il Regno Scomparso regnano intoppi troppo evidenti per essere sorvolati: i controlli sono spesso e volentieri imprecisi, la telecamera automatica fa un po’ come gli pare, il level design è banale e nemmeno la longevità può definirsi esaltante (a termine anche in meno di 6 ore, con una qualità complessiva imbarazzante), anche se è concessa una certa rigiocabilità per via di collezionabili speciali e sfere che ci serviranno per potenziare i nostri poteri. Il fulcro del gioco, ovviamente, è rappresentato dalla possibilità di mutare la propria forma, quindi di sfruttare questa abilità per superare ostacoli di vario tipo ed abbattere nemici usando mosse e poteri speciali; il problema è che questi Invizimals di cui sopra non si caratterizzano per attacchi peculiari – a parte qualche eccezione – mostrandosi essenzialmente gli uni uguali agli altri, eccezion fatta per l’aspetto e quindi per le differenti scelte cromatiche. Certo, in alcuni passaggi è richiesto usare un’abilità speciale che soltanto un Invizimals possiede, ma sul fronte di attacco/difesa le cose rimangono piatte ed inalterate; ad ogni modo, non c’è possibilità di perdersi o di rimanere bloccati, vista la fastidiosissima “vocina” che ci consiglierà sempre cosa fare e come farlo, rivelandosi a lungo andare troppo impicciona anche per un pubblico più tenero d’età. A questo punto, la scarsa differenziazione tra le varie creature va ad intaccare anche il sistema di potenziamento delle stesse; sistema che può essere facilmente richiamato a schermo e grazie al quale potremo ottenere qualche vantaggio in attacco o in difesa, investendo la valuta sparsa nelle location sotto forma di piccole ‘sfere Z’ gialle e blu. Vi troverete così ad attaccare robottini quasi sempre allo stesso modo, fattore che porta in poco tempo a noia e che mette in risalto l’ennesimo problema di una produzione pensata male e sviluppata peggio: una pessima gestione delle collisioni, che sembrerebbero non esserci mentre si attacca, ed i soliti problemi di precisione che anche nelle fasi platform emergono spesso e volentieri, causando non poca frustrazione. Per completezza d’informazione, ma non crediamo che questa feature sia così importante ritenendo che siano pochissimi i videogiocatori in erba ad aver acquistato sia la versione portatile che quella su console casalinga, in Invizimals: Il Regno Scomparso è possibile importare gli “animaletti” fatti propri nella versione per PlayStation Vita ed utilizzarli in combattimenti all’interno di arene, anche in multiplayer – sia locale che online – fino a 4 giocatori.
A quanto sopra descritto bisogna aggiungere gli scarsi risultati ottenuti dal punto di vista tecnico. Ovviamente, si è comunque difronte ad una produzione realizzata con un basso budget, ma durante le fasi giocate abbiamo avuto più di una volta il presentimento che la mancanza di cura ed attenzione nei dettagli sia stata influenzata anche dal fatto che Invizimals: Il Regno Scomparso si riferisse ad un pubblico esclusivamente di tenera età. Situazione che potremmo anche in parte capire, dati gli standard richiesti ben più bassi di quelli di fasce di videogiocatori più cresciuti, ma che va in contrasto col prezzo di lancio (alto a nostro avviso; per chiarirci, lo stesso di un Puppeteer, NdR) anche in virtù del risicato contenuto del prodotto. Le perplessità, più che per la realizzazione o per le animazioni dei vari Invizimals e robottini nemici, sono giunte dalle location di gioco assolutamente anonime e per niente ispirate, dall’esigua quantità di poligoni e dalla scarsa qualità delle texture, e non fa meglio il level design, banale e piatto. Le musiche, dai piccoli spezzoni audio agli effetti sonori, svolgono invece sufficientemente bene la loro parte, ma è un piccolo bonus in un contorno pieno di problemi e disattenzioni, che nemmeno i bambini in tenera età dovrebbero giocare. Perché esiste di meglio, di più indicato, di più divertente, colorato, ispirato e di meno costoso.
IN CONCLUSIONEPortare un brand di questo tipo sull'ex ammiraglia di Sony s'è rivelata una mossa tutt'altro che azzeccata. Snaturando e “reinventando” Invizimals in salsa platform non solo si è messa in chiaro la pochezza di contenuti, concept e meccaniche sviluppate dal team Magenta Software, ma anche quanto poco interessante possa apparire questo videogioco data l'abbondanza di esponenti venduti a meno, ma decisamente migliori in ognuna delle peculiarità che identificano e fanno di un gioco platform un valido esponente del genere. Quello che Invizimals: Il Regno Scomparso non è. Il riferirsi ad un pubblico più piccolo d'età non può bastare come giustificazione plausibile al poco combinato gli sviluppatori. Esperimento fallito. ZVOTO 4