Circola da tempo la notizia che un nostro connazionale (un certo Andrea Rossi) coadiuvato dal ben più noto Sergio Focardi, fisico sperimentale e professore ordinario all’Università Alma Mater di Bologna, sia in grado di produrre un marchingegno rivoluzionario denominato e-cat. La cosa mi ha incuriosito così tanto che da giorni sto seguendo le mirabolanti evoluzioni di questo controverso progetto.
A sentire il Sig. Rossi, l’e-cat è un trabiccolo che con una spesa irrisoria riesce a produrre energia pulita in gran quantità. Sostanzialmente basta una manciata di nichel (che si trova in abbondanza in natura), un po’ di idrogeno e un altro ingrediente misterioso per generare un processo (udite udite) di FUSIONE FREDDA (o LERN). Già, proprio quella fusione fredda che agli inizi degli anni ’90, a seguito di annunci trionfalistici, scatenò l’euforia per poi dimostrarsi una bufala bella e buona.
Ma cosa è la fusione fredda? Beh, in poche parole veramente semplicistiche, si tratta di una reazione nucleare a “bassa temperatura”, contrariamente a quello che avviene nelle centrali nucleari tradizionali.
Se l’invenzione del nostro Rossi fosse realtà, beh, ragazzi c’è da saltare sulle sedie e gridare al miracolo. I vantaggi economici e ambientali sarebbero inimmaginabili. Potremmo dire quasi addio al petrolio e attingere la nostra energia da una fonte pulita. Purtroppo ho l’impressione che le cose non stiano proprio così e che l’e-cat sia l’ennesima bufala.
Insomma, gli indizi portano tutti in questa direzione. Ad oggi Rossi ha nascosto la sua creatura dietro una cortina di fumo. Funziona (se funziona) con attaccato un generatore elettrico da svariati KW. Non si sa se va in auto sostentamento. I dati forniti degli esperimenti (visibili in alcuni filmati) sono del tutto sommari. Quello che si può vedere dai video è una misera emissione di vapore a bassa temperatura tipo teiera (veramente troppo poco!). Sembra che esistano clienti interessati all’aggeggio ma sui nomi c’è il fitto mistero. E nessuno ad oggi, eccetto il Sig. Rossi, ha detto con certezza che quel coso funziona. Anche le persone che in qualche modo sono coinvolte nel progetto parlano di “fiducia” e non di “certezza”. Provate a fa re una ricerca su google e vedete cosa esce.
Sinceramente è come mettere in commercio un PC che funziona a fiducia… cioè lo compri e non sai se si accende. Probabilmente lo farà… ma voi lo comprereste?
Io aspetto fiducioso (ma non troppo)… spero che sia veramente l’invenzione che stavamo aspettando…
Ingredienti per 4 persone
1 mozzarella fior di latte
8 fette di carpaccio di vitello
4 fette di mortadella tagliata fine
Preparazione
1. Distendete le fette di carpaccio sul piano di lavoro. Disponete mezza fetta di mortadella in 2/3 della carne e una fettina di mozzarella.
2. Arrotolate partendo dalla parte con la mozzarella e legate le estremità con uno spago da cucina.
3. Cuocete in padella con un filo di olio di oliva e qualche foglia di salvia. Sale e pepe a piacimento.