
Un baule polveroso che contiene un vecchio vestito, attende da tempo di essere aperto e poter regalare un sorriso e un ricordo. Le campane suonano. Il profumo dei fiori è inebriante.Il sole tramonta regalando un'altra volta uno spettacolo bellissimo. Poesia. Un ultimo raggio di sole e poi arriverà la notte, con le sue promesse, le sue bugie. La bellezza sta nelle piccole cose e negli occhi di chi la sa cogliere. Non è retorica, non è una frase fatta, è la verità ed il film di Bertolucci è pieno di cose belle da vedere e da scoprire. La stessa protagonista è portatrice sana di bellezza: i suoi lunghi capelli spettinati, gli occhi grandi in cerca di meraviglia. Ingenua e curiosa, guarda e sogna, cerca di capire e d'imparare. Arriva in Toscana sulle tracce della madre, che le lascia in eredità il senso della poesia e un grande mistero. Lucy non sa chi sia veramente suo padre, ma sente che lì, in quel vecchio casolare, troverà delle risposte. Mentre cerca, Lucy s'innamora e scrive parole che prendono fuoco, parole abbandonate ai margini di pagine che prenderanno il volo o verranno dimenticate, chiuse in un libro. Lì, dove nessuno le può trovare.Insomma, quello che intraprende la giovane protagonista è un vero e proprio viaggio, un'esperienza che cambierà per sempre la sua vita e segnerà quella delle persone che in qualche maniera le stanno accanto.Dire che Io ballo da sola è un bel film è davvero poco, meravigliosa la fotografia, i colori sono armoniosi. In alcune inquadrature Bertolucci lascia che lo sguardo passi dalla sfocatura alla lenta messa a fuoco, quasi a voler ribadire il concetto che la bellezza bisogna saperla cercare ed aspettare. Degna di nota è anche la colonna sonora che vanta un equilibrato mix di pop anni novanta, jazz e blues che rendono memorabile la scena in cui Lucy balla ed urla la sua voglia di libertà sulle note graffianti delle Hole.