Magazine Diario personale

Io che amo solo te.

Creato il 07 maggio 2013 da Tazzina @tazzinadi

Io che amo solo te.

Aperta parentesi.


Io che amo solo te.

Chiusa parentesi.


Io che amo solo te.

Nel mezzo c'è un cinemino bellissimo torinese, il Centrale, che da un po' è anche una libreria. La  Libreria Therese. 


Io che amo solo te.

Dentro al cinema-libreria. C'è del magico. Ci sono delle superstar.


Io che amo solo te.

E gente.


Io che amo solo te.

Tantissima.


Io che amo solo te.

Eccoli. Luciana Littizzetto che presenta l'ultimo romanzo di Luca Bianchini. Torinesità. 


Io che amo solo te.

Lui. Mi ha anche chiamata, dico durante la presentazione. Scovandomi in mezzo al pubblico. Ha detto qualcosa tipo: "dov'è la tazzina di caffè?". Che ridere. L'ha detto sul serio. Luca Bianchini. Fantastico.  


Io che amo solo te.

Le persone lo amano.


Io che amo solo te.

Lo amano molto.


Io che amo solo te.

Io che amo solo te, Mondadori. 


Io che amo solo te.

Lei è Sara Lanfranco, lavora alla libreria, è una persona deliziosa. 


Io che amo solo te.

Luciana Littizzetto e io :)


Sono una romanticona. Lo dico perché lo sappiate. Perché non pensiate niente altro di me. Alla fine di tutto, non sono altro che questo. Una persona che si chiede cosa sia l'amore. Da qualche tempo mi interrogo sull'amore. Chiedo alle persone cosa sia l'amore. 
Nessuno mi risponde. 
Tra le reazioni più frequenti, infatti, c'è: boh. Non lo so. Mh. Qualche nome di persona. Qualche parola-chiave tipo "travolgente", "bello", "divertente". Oppure: "non esiste". O ancora, smancerie che neanche ricordo perché troppo melense. Forse la definizione più interessante me l'ha regalata una ragazzina: "l'amore è un segreto". 
Ascolto allora il mio cuore, e non capisco. Osservo gli innamorati, gli sposati, gli adolescenti, gli anziani, i bambini, gli animali: e non capisco. Quel segreto non si svela mai. 
Ma senza dubbio la definizione più vicina al vero l'ho sentita questa sera alla presentazione dell'ultimo romanzo di Luca Bianchini (di cui voglio diventare BLOGGER UFFICIALE, e lui ora lo sa); comunque la definizione è questa: 
"L'amore è soprattutto non rompere i coglioni".
Eh. Dai un po' è così. 
Comunque Luca Bianchini lo conoscete in molti, questo suo romanzo sembra strepitoso, come tutti gli altri. In questo caso c'è una storia d'amore romantico bellissima.
Lei. Ninella è la protagonista assoluta. Si veste di rosso. Ha 50 anni e un grande amore, ovviamente impossibile. Impossibile fino a quando la vita le riserva una incredibile sorpresa. Cioè un matrimonio. Il matrimonio di sua figlia, che si sposa con il figlio di questo suo grande amore impossibile di gioventù. La storia si svolge in Puglia, dove pare che Luca sia di casa. Si svolge tra bomboniere e altre amenità che chi non si è mai sposato non può immaginare nemmeno lontanamente. Il matrimonio!  
Il bello di Ninella, ciò che ha colpito me, oltre alle risate che prevedevo, è la sua capacità di aspettare. Di "stare lì ferma". Che in amore a quanto pare dicono sia una grande virtù. Luca Bianchini ha di bello che lancia sguardi profondissimi nella scrittura, come ancore in fondo al mare. E lo fa scendendo già nel cuore tra uno scintillio di bollicine marine. L'ho sempre pensato, è qualcosa di veramente magico.
Poi Luciana Littizzetto, che è una generosa persona, ha raccontato di personaggi memorabili. Tipo il truccatore di matrimoni Pascal. E il fotografo di matrimoni. E del matrimonio di Minchia Sabbri. Cioè lei è andata al matrimonio di Minchia Sabbri. E poi la torta zebrata, il sushi rivisitato. Il personaggio grigio di Matilde, che vive una vita perfetta, ma "facendo i compiti". Tutto per benino eh. Ma senza gusto. E in definitiva senza gioia. Perché non si può vivere facendo i compiti, a quanto sembra. Perché poi la vita ti becca, ti stana, ti tira fuori dal tuo nascondiglio finché non ti decidi a vivere davvero. E vivere davvero è? Amare. Dunque l'amore è?
E poi ancora il vento. Sergio Endrigo, e il verso che dà il titolo al romanzo. Napoli e Madonna. Le polpette, le scarpe da matrimonio. E una cosa bella che alla fine mi ha anche un po' commossa.
Luciana Littizzetto ha chiesto allo scrittore: "Cosa vorresti che le persone ti dicessero a proposito del tuo libro". Che è una bella domanda. Semplice, diretta. 
"Che ti fa stare bene". Poi un piccolo silenzio e ancora: "Ho capito che volevo andare a una festa".
Ha risposto Luca. In effetti, è una festa la vita, come diceva qualcuno. Ma anche quando non è una festa. Anche quando è una montagna da scalare. Dobbiamo ricordarci che ci sono sempre i libri  che, come ha detto la Littizzetto, in qualche caso ti fanno addormentare con un sorriso. Non tutti i libri e non sempre.
Ma voi lo fate mai? Addormentarvi con un sorriso? Io non so. Adesso, che è mezzanotte e mezza, vado di là e ci provo. Poi vi dico se ha funzionato.

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