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Io che non so scrivere lettere d’amore.

Creato il 14 febbraio 2015 da Marissa1331

Non so più scrivere lettere d’amore.

Infatti questa qui non lo è mica.

Dio, cosa pagherei ora per vedere la tua faccia quando troverai la busta, lì, abbandonata sul cuscino. I lembi appiccicati con la saliva, crudelmente incollati bene, non solo infilati dentro. Immagino la tua perplessità seducente, la frenesia con la quale strapperai via tutto (probabilmente anche un pezzo di foglio insieme alla busta) l’ansia che ti fa tremare le dita, la voracità con la quale ingoierai via tutte queste parole, l’ira che ti monta dentro … eppure non puoi prendertela, in fondo, scappare via di corsa l’uno dall’altra è da sempre la nostra specialità.

Quasi quanto ritrovarci.

In quanti posti ci siamo incontrati?

Parcheggi e auto chiuse, stazioni e binari, concerti e sagre di paese, autobus e stanze soffocanti, ogni posto è giusto e ogni luogo è sbagliato, l’importante è rivedersi per non dimenticare un’ora, un minuto, una settimana, non importa quando e nemmeno dove, basta un istante per riallacciare un filo mai spezzato, per avvilupparlo sempre più stretto, basta una notte insonne per impazzire e cento giorni per non pensare a quello che potrebbe essere, che è stato, che è.

Che sarà.

Dicevamo.

Immagino il tuo volto.

Mi piace sempre immaginarlo, rivederlo nella mia mente, ricordare il sorriso impacciato di una persona che incontravo per la prima volta e che, eppure, mi sembrava fosse invecchiata insieme a me in qualche tempo, da qualche altra parte.

Ti immagino, dunque, ti vedo quasi mentre leggi queste righe con timore, siamo arrivati a questo punto e ancora non ti ho spiegato il perché di questa lettera, non hai ancora capito perché l’ho scritta e so che hai paura, paura che questa qui sia come quella dell’altra volta, quella con cui ti dicevo addio per sempre, non voglio né vederti né parlarti mai più, non mi posso ammalare di te, non sono capace di amarti e quindi ho deciso che devo odiarti e quindi smettila di essere, sarà per sempre questo addio, non cambio mica idea, non io, non questa volta, ormai ho detto mai più e non mi guardo indietro e non guardo neanche davanti, perché ho paura di vederti in un riflesso, di ascoltarti in una canzone, di leggerti in una riga e di cercarti tra la folla. Guardo per terra dunque e ti auguro buona vita e ti dico per l’ultima volta, addio.

Questa è una lettera diversa da quella lì, non ti preoccupare, quella era una lettera d’amore, adesso mi pare evidente, lo hai capito anche tu, o forse lo hai sempre saputo cosa fosse, ma questa è tutt’altra cosa, io non so scrivere lettere d’amore, non le so scrivere più, la vita ha inaridito la mia vena o forse è stata la felicità a farlo, la felicità semplice, quella di tutti i giorni, quella che può essere vista e toccata e non solo sospirata, agognata, sofferta e così desiderata.

Abbiamo smesso di scriverci lettere d’amore, è evidente e credo che la colpa sia stata nostra, del nostro ritrovarsi inevitabile e costante; senza neanche volerlo e senza nemmeno cercarci noi ci ritroviamo e la nostra routine che ha così poco di abitudinario ci ha fatto smettere  di essere così squisitamente drammatici, apocalittici e folli ma vedi, nonostante tutto non riesce a farci smettere di essere innamorati.

Quando ho preso in mano la penna, stamattina, volevo solo scriverti una lettera d’amore e lasciartela lì, sul cuscino, così al tuo risveglio, non avresti trovato solo la mia ennesima  fuga.

Ci ho provato e ho fallito. Allora ho fatto quello che mi riesce meglio e ti ho scritto una lettera d’addio, amore mio.

Addio dunque. Almeno fino alla prossima volta.

(Buon San Valentino Guys).

T.



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