Dormire nel lettone, attaccati alla mamma, sentendo il suo profumo e il suo respiro, rappresenta un grande piacere per il piccolo. Il nostro obiettivo però è portarli a dormire nel loro letto: significa diventare più grandi e più indipendenti. E ci permette anche di dormire meglio e riposare di più.
Nonna Berta vive in una casetta sul lago: la sua camera è la stanza più bella della casa. Qui non c’è la televisione ma un grande camino e la nonna ama guardare il fuoco prima di addormentarsi; quando vengo a trovarla, voglio sempre dormire nel lettone con lei. Allora nonna Berta, mi racconta sempre la storia della pianta di edera.La volete sentire anche voi?C’era una volta una piantina di edera che si arrampicava dal giardino, dove aveva le sue radici, lungo il muro della casa e saliva, saliva, ogni giorno un pezzettino. Di giorno si sentiva forte e coraggiosa, ma di notte aveva un po’ paura del buio e freddo e ben presto si accorse che vicino a lei cresceva una bella pianta di ortensia dai fiori viola Allora la piantina d’edera si avvicinò all'ortensia e ogni notte si portava un po’ più vicina. Al inizio – bisogna dirlo – dormivano bene tutti e due: la piantina d’edera sentiva la terra morbida e la grande chioma fogliuta della pianta; l’ortensia da parte sua si sentiva abbracciare da quella piantina dalle foglie tenere ed era contenta. Ma più passavano i giorni, più la situazione peggiorava. L’edera diventava grande e forte: l’ortensia non aveva più lo spazio che le serviva per riposare e dormire bene. Quando il contadino se ne accorse, svolse pian piano l’edera dalla pianta di ortensia e spostò le sue foglie: adesso basta, le disse il contadino. Se continui ad arrotolarti sull'ortensia non la lasci respirare. Vai invece sul muro della mia casa e proteggilo dal caldo con le tue foglie verdi.E l’edera? Le prime notti, vi dico la verità, si sentiva triste e le mancava il profumo e il calore dell’ortensia. Ma dalla terza notte, si sdraiò bella larga su quel muro forte e sentì che stava diventando grande.