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Io, Dylan e quell’incontro prima del Comicon

Creato il 30 aprile 2014 da Webmonster @mariomonfrecola

«Ciao Dylan, dal vivo sembri più vecchio».
«Entra Mario, non iniziare con le tue ironie… mi basta Groucho».

Un abbraccio e sono dentro la casa dell’Indagatore dell’incubo. E’ la prima volta che giungo a Craven Road 7 eppure è tutto così familiare ed accogliente, riconosco ogni angolo di quest’appartamento visitato mille volte attraverso gli albi di Bonelli.
Dylan si accomoda sulla solita poltrona con i palmi delle mani uniti – un gesto d’attesa per ascoltare il cliente (quasi sempre la cliente).

dylan dog al Comicon

«Dunque, che ci fai a Londra? Devi cacciare un fantasma dalla cucina?».
«… mmm …. no ma potrebbe essere questo il motivo per cui ho il frigo sempre vuoto».
«Sono più di trent”anni che ti conosco e continui a non prenderti mai sul serio. Groucho, un bicchiere d’acqua per Mario».

L’assistente di Dylan compare con un tempismo degno di un attore teatrale ed inizia lo show.

«Capo, non esistono i bicchieri d’acqua. Magari ti porto un bicchiere di vetro con dentro l’acqua. Ciao Mario, sempre allegro eh? Vedo che hai cambiato look, anzi non hai proprio un look. Bene, d’altronde cos’è la moda? Chiedetelo a me che di modelle me ne intendo»
«Groucho! Non sprecare righe, lo sai che i post di Mario sono sempre brevi per non stancare il Lettore con parole ridondanti».
«Dylan, sono orgoglioso di saperti tra i miei seguaci. Troppo onore».
«Leggo tutti i tuoi articoli, mi sono anche registrato sulla fan page ufficiale».
«I tempi cambiano anche per te allora, magari hai pure uno smartphone?»
«Giuda ballerino, lo spazio a nostra disposizione è quasi terminato e non mi hai ancora comunicato il motivo della tua visita».
«Hai ragione Dylan, non è una confessione facile ma non posso più tenermi dentro questo segreto: manco dal  Comicon di Napoli da sei anni, ammetto la mia colpa».

In casa cala il gelo, Dylan inizia a suonare il clarinetto (o almeno, visto il risultato, ci prova). Le note de “Il trillo del diavolo” viaggiano tra i nostri ricordi, le mille avventure condivise, le battaglie contro i «mostri» o presunti tali. Poi, Dylan mi licenzia con poche semplici parole.

« … mmm … caro vecchio Mario, ed ora pretendi da me l’assoluzione?».

Restiamo in silenzio ancora qualche minuto, poi aggiungo:
«Dylan, condivido le copertine che mi hanno dedicato i disegnatori ai Comicon passati?».
«Va bene, mi sembra un buon finale per questa storia» conferma l’Indagatore dell’Incubo.

Qualche giorno dopo il mio viaggio a Londra rileggo questo post  ma - come quei pensieri affascinanti di sera che svaniscono la mattina successiva – non sono più sicuro che sia andata proprio così.
Però mi piace immaginarlo.

Io, Dylan e quell’incontro prima del Comicon
Io, Dylan e quell’incontro prima del Comicon
Io, Dylan e quell’incontro prima del Comicon
Io, Dylan e quell’incontro prima del Comicon
Io, Dylan e quell’incontro prima del Comicon

MMo



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