Beethoven è sordo di una sordità, di un'indisponibilità all'altro, che si fa metaforica, radicale e, da un punto di vista drammaturgico, a dire il vero anche piuttosto facile. C'è anche di più, però, ed è il tentativo di sublimare questa sua astratta intangibilità: Beethoven non è solo il megalomane che se la intende con Dio, colui al quale Dio stesso griderebbe, è anche l'uomo la cui religione è il silenzio, l'uomo che rinuncia alla tonalità nel momento in cui deve esprimere un inno di ringraziamento per il potere che gli è stato dato, nonostante l'offesa di un Dio che non gli consente di godersi la musica pur avendogli riempito la testa di suoni. L'artista dichiara palesemente non padroneggiare i suoni al punto da esserne il maieuta: il suo tentativo di trasformare il nipote dandy Karl (Joe Anderson) in un musicista fallisce, perché la musica attraversa il genio se ne impossessa, ma non è Beethoven il destinatario, bensì le persone capaci di sentirla, siano esse sorde o meno... o, a qualsiasi titolo, incapaci di agire.
Beethoven è sordo di una sordità, di un'indisponibilità all'altro, che si fa metaforica, radicale e, da un punto di vista drammaturgico, a dire il vero anche piuttosto facile. C'è anche di più, però, ed è il tentativo di sublimare questa sua astratta intangibilità: Beethoven non è solo il megalomane che se la intende con Dio, colui al quale Dio stesso griderebbe, è anche l'uomo la cui religione è il silenzio, l'uomo che rinuncia alla tonalità nel momento in cui deve esprimere un inno di ringraziamento per il potere che gli è stato dato, nonostante l'offesa di un Dio che non gli consente di godersi la musica pur avendogli riempito la testa di suoni. L'artista dichiara palesemente non padroneggiare i suoni al punto da esserne il maieuta: il suo tentativo di trasformare il nipote dandy Karl (Joe Anderson) in un musicista fallisce, perché la musica attraversa il genio se ne impossessa, ma non è Beethoven il destinatario, bensì le persone capaci di sentirla, siano esse sorde o meno... o, a qualsiasi titolo, incapaci di agire.
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