Se avete un profilo instagram come me, avrete notato che la fine del 2015 è stata accompagnata da un’esplosione di #bestnine2015 sulle vostre timeline, pubblicati da un tot di profili che seguite. Di cosa si tratta: il sito web bestnine proponeva di sottoporre il proprio profilo ad un’analisi delle 9 foto migliori pubblicate nel corso del 2015 su instagram. Il calcolo era effettuato sulla base del numero di ❤ ricevuti e il risultato era un collage di 9 foto che dovrebbero rappresentare il riassunto dell’anno del profilo attraverso i suoi highlight. Bene, l’ho fatto anch’io, e il risultato è stato interessante. Intanto vi posto qui il mio #bestnine2015:
Il mio anno su instagram secondo #bestnine2015: Paestum, Montagna Pistoiese, Clet su una porta di Prato, nebbia a Firenze, Isola Tiberina, Venezia, Il Perseo del Cellini by night, finestra aperta su Scarperia
Dicevo che il risultato è stato interessante, perché mi ha fatto riflettere su alcune cose. La prima riflessione, la più eclatante, dalla quale derivano tutte le altre, è che, sì, queste sono le 9 foto più piaciute agli utenti di instagram (che siano miei followers oppure no), ma non rispecchiano assolutamente il riassunto del mio anno. Ovvero, se volessi riassumere il mio 2015 in 9 scatti di instagram sceglierei in molti casi delle foto diverse. La scelta alla base sarebbe operata su due criteri: uno narrativo, ovvero raccontare per immagini dove sono stata quest’anno; uno emozionale, ovvero gli scatti che mi hanno emozionato per un qualche motivo o cui sono legati dei ricordi particolari, oppure, ancora, perché secondo me sono foto bellissime.
Dunque il mio anno secondo me è diverso dal mio anno secondo gli utenti di instagram, e ve lo mostro qui:
Il mio #bestnine secondo me: natale primaverile a San Bartolomeo al Mare (IM); nebbia a Firenze; montagna pistoiese; Avignone; Fortezza de Le Verrucole; Le Castella, una volpe a Marina di Alberese; le mura di Massa Marittima; bolla di sapone a Firenze
Già, ma perché gli utenti di instagram hanno gusti differenti rispetto ai miei? La risposta sta negli ashtag. Croce e delizia di instagram ancora più che di Twitter, gli ashtag sono quelli che fanno la differenza tra una foto su instagram e una foto che ha visibilità su instagram. La scelta degli ashtag è davvero fondamentale se si vogliono raggiungere risultati soddisfacenti in termini di visibilità delle proprie immagini. Devono essere usati con criterio, però, non è che posso spararli a caso, non è che posso mettere l’ashtag #beach per una foto che ritrae un cagnolino in salotto (come ho trovato recentemente), devo riuscire ad utilizzare quelli che abbiano davvero un senso relativamente alla mia foto, e infilarci magari qualche ashtag dei più popolari (che però variano di continuo, e sinceramente non riesco a starci dietro).
Scrivo queste riflessioni non perché voglio diventare una #igersstar (oddio, esiste?) ma perché vedo che la percezione mia personale non corrisponde e non potrà mai corrispondere a quella del pubblico di instagram semplicemente perché non ho i mezzi per raggiungere un’adeguata visibilità. Condivido un’immagine di un bel momento che mi ha colpito, e rimango inerme a guardare il numero di cuoricini che non sale oltre un risicato 20. E mi chiedo: “Perché? È una foto così bella! Vorrei farla vedere al mondo intero e invece niente, nessuno la apprezza!“. Avrò scelto senz’altro le parole chiave sbagliate. Ma un bel momento mi chiedo “Ma è proprio importante il giudizio degli altri?”
Beh, se sono blogger il giudizio degli altri e la popolarità sono importanti, così come l’autorevolezza e quindi la buona qualità dei contenuti, fotografici nel caso di instagram. E allora sì, cercherò per il nuovo anno di trovare nuovi modi per far salire i consensi alle mie foto. Studierò un po’, perché nei social network nessuno nasce imparato. Mi sono associata alla community di @igersitalia, vedrò di sfruttare appieno i loro consigli e le loro competenze.
Le 12 immagini in cui ho riassunto la Calabria su instagram, estate 2015.
Quanto a me, non mi resta che fare una piccola analisi dei miei scatti del 2015 su instagram per capire dove migliorare nel 2016:
Innanzitutto, vedo che in media sono aumentati i cuoricini da gennaio scorso ad oggi: le foto di #bestnine2015 si riferiscono infatti quasi del tutto a scatti realizzati nella seconda parte dell’anno. Questo può essere dovuto a due cose: intanto che ho aumentato il numero dei followers, e quindi della possibilità di ricevere dei voti per il solo fatto che un tot di persone vede le mie foto sulla propria timeline indipendentemente dagli ashtag che uso; in secondo luogo che ho migliorato la scelta degli ashtag da assegnare alle singole foto.
Instagram dà la possibilità, se usato con criterio, di realizzare dei racconti per immagini. Ebbene, io in quanto blogger di viaggio e archeologa spesso nelle mie foto faccio trasparire l’attenzione per questi due temi. Ma ciò che più mi piace sono i dettagli, i momenti. E in genere scelgo una sola foto per luogo o per momento, in modo a) da non intasare instagram con scatti inutili; b) essere sicura di aver scelto lo scatto più significativo, quello che, se lo riguardo a distanza di tempo, mi fa immediatamente tornare in mente la circostanza in cui la foto è stata scattata.
Un’altra riflessione è più romantica: riassumere 222 foto (tante ne ho scattate nel 2015) in solo 9 momenti è alquanto riduttivo: per la mia #bestnine infatti ho scelto foto di itinerari che ho percorso durante l’anno, e non potrebbe essere altrimenti, essendo questo un blog di viaggi. Ma ben altri scatti meriterebbero di finire in graduatoria.
Le 9 foto che riassumono su instagram il mio viaggio in Provenza, autunno 2015
E voi come usate instagram? Avete realizzato la #bestnine2015? Corrisponde alla vostra classifica personale?