Ciao, regalatemi una cartoleria.
Mia madre è una di quelle donne, forse come me adesso, che avendo letto miliardi di volte libri come Piccole Donne e tutte le opere di Jane Austen, ama l'eroina indipendente in un mondo ancora profondamente maschilista, una donna che va contro le convenzioni e ci sbatte contro peggio che come un frontale con un frecciarossa. Per questa ragione mi chiamo così, cioè Giorgia, anche se per correttezza sarebbe dovuto essere Josephine, perché il mio diminutivo, è un tributo a Jo March, la ribelle delle Piccole Donne. Diciamo che ribelle, ostinata, maschiaccio ci sono, poi mi manca circa un quintale di coraggio, dote che posseggo in quantità che definirei "minimo sindacale". Di lei ho la voglia di scrivere, di raccontare storie; la maggior parte rimangono nella mia testa, su un foglio di carta o spezzettate 140 caratteri alla volta, ma le storie, la voglia di comunicare attraverso la scrittura è una cosa che non mi è mai mancata. La mia drammatica timidezza mi ha inevitabilmente reso più brava a scrivere, piuttosto che a parlare, nonostante ciò quando voglio sono una gran chiaccherona e in caso di ingiustizie mi accendo come un incendio che Chicago Fire levati. In questi giorni, nonostante mi fossi ripromessa di scrivere di più qui, ho scritto tanto, ma su carta, complice il fatto di avere un bel bottino da patita di cancelleria post compleanno. Il mio ragazzo mi ha regalato queste bellezze (oltre al Motorola Moto G 2014 white) e io sono andata in brodo di giuggiole. Già son fissatissima di mio, ma da quando ho cominciato a seguire su instagram alcuni account che fanno scrapbooking e che si pimpano le filofax sono letteralmente impazzita. Ho scoperto certi shop su Etsy che, se non fosse che sto risparmiando per comprare ogni cosa alberghi dentro Primark tra qualche mese, saccheggerei senza tanti complimenti. Per non parlare di alcuni siti come Cool Pencil Case (no, non mi pagano per fargli pubblicità e neanche mi regalano nulla, sono proprio cretina) che sono la gioia per gli occhi di ogni patita di astucci, penne, matite e aggeggini tra il kawaai, l'orsettoso e l'hipster. Non ci ho mai comprato nulla ancora, visto che l'astuccio dei miei sogni (su in diapositiva) me lo ha già regalato il mio amorevole ragazzo, ma hanno tante cose che farebbero felice la mia voglia di essere in una puntata di Sepolti in Casa - Robe di cancelleria edition. Ovviamente neache Amazon è da meno, per non parlare di Ebay e delle cose dolcemente cinesi che costano una miseria e sono bellissimissime. Basta, giuro che la smetto, altrimenti il prossimo post potrebbe essere inviato da una casa di cura, reparto dipendenze minchione.Magazine Diario personale
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