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Il mio primo rapporto con la mitologia è stato con quella greca. Spesso ne ho parlato qui nel blog.
Diciamo che però la fulminazione è avvenuta alle medie.
Infatti in classe leggevamo Il ragazzo con la cetra di Ezio Savino ed. Mursia
Io ho l'edizione con la copertina gialla e ce l'ho ancora.Questo libro racconta di due aedi (gli antichi cantori greci), uno anziano e uno più giovane. Il primo deve istruire l'altro, raccontargli tutto quello che sa sugli dei e le loro storie e per questo lo porta in viaggio per l'intera Grecia attraverso tappe che riportano la memoria.Leggere di queste avventure avvenute tanto tempo fa bastava per affascinarmi, per fantasticare. E poi erano così controversi questi dei: ci tenevano ad alcune regole come il rispetto dell'ospitalità al quale nessuno nemmeno lo stesso Zeus poteva sottrarsi. Oppure punivano la falsità, la mancanza di mantenere una promessa per non parlare di come loro non sopportavano che gli uomini si avvicinino agli dei (basti pensare al povero Prometeo).Però non erano perfetti, ognuno aveva le sue debolezze persino lo stesso Zeus, il "padre" degli dei e che quindi, si pensa, dovrebbe dare il buon esempio. Figuriamoci!Arriviamo alle superiori e una curiosità si fece strada: perché si dice che quando si insegue un sogno irrealizzabile, si dice che si insegue una chimera?Dopotutto la Chimera è un mostro orribile con testa e zampe di leone, corpo di capra (con anche la testa sulla schiena) e coda di serpente con la testa alla fine.Insomma questa bestia aveva tre teste e per di più la testa di leone sputava fuoco. Eppure inseguirla voleva dire inseguire un sogno irrealizzabile. Quale era questo sogno?A quel tempo Wikipedia non esisteva ancora, non erano ancora gli anni 2000 e se si voleva cercare bisognava affidarsi solamente ai libri. Cercai nella biblioteca della scuola e alla fine, dopo una lunga ricerca, trovai alla soluzione. Il fatto è che Bellerofonte, l'uccisore della Chimera, sperava che questo traguardo gli avrebbe aperto, letteralmente, le porte dell'Olimpo, ma per lui era un sogno impossibile perché non era un dio.
Bellerofonte monta su Pegaso e uccide la Chimera, mosaico romano
Anzi, gli dei stessi lo punirono per questa bramosia facendo che il cavallo Pegaso disarcionò il suo padrone per una puntura di insetto.
Non ho mai pensato che però questi dei si comportavano da superbi anche perché secondo me loro invidiavano gli esseri umani poiché questi ultimi vivevano davvero mentre per chi è immortale le giornate si susseguono uno dopo l'altra sempre uguali. E poi come si fa a chiamare "vita" se non c'è la morte?Vabbé lasciamo perdere questo discorso perché potremmo restarci per l'eternità soltanto a parlare di questo e non venire mai a capo ;)Comunque il fascino di questi miti continua ancora e una volta mi sono permessa di correggere una relatrice durante una conferenza.Crescendo però mi è venuto un dubbio. La mitologia greca fa parte del Paganesimo, no? Ebbene nel Paganesimo si presuppone che si dovrebbero onorare (almeno) gli Spiriti della Natura, quello che poi viene chiamato anche Animismo.Eppure le ninfe, che rappresentano gli Spiriti della Natura, e altre divinità simili vengono considerate minori. Inoltre sono state spesso umiliate. Noi le conosciamo soprattutto come sfogo sessuale di molti dei, ma spesso il loro sapere è stato "rubato" per esempio dal dio Apollo.Per saperne di più leggete La follia che viene dalle Ninfe di Roberto Calasso ed. Adelphi. E' come se il loro sapere fosse molto più antico. Per questo sono andata a cercare nelle altre mitologie però il fascino di quella greca rimane anche se con questa considerazione.
C'è infine un'altra cosa che mi solletica la mente: chissà se il Cristianesimo fra qualche migliaio di anni verrà considerato come una mitologia. Non vuole essere offensivo nei confronti di chi ci crede, ci mancherebbe, è solo una di quelle cose che ogni tanto mi spuntano in testa.
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