Magazine Mondo LGBTQ
In Italia non si vedono spesso pellicole che parlano di omosessuali e quando ne esce una c'è sempre da sperare che sia una cosa ben fatta e che non scada nei soliti stereotipi televisivi. In quest'impresa per niente facile ci prova Maria Sole Tognazzi, che per l'occasione chiama al suo fianco Margherita Buy che interpreta la classica Margherita Buy stressata e nevrotica e Sabrina Ferilli che per l'ennesima volta fa la Sabrina Ferilli coatta e burina.Che poi io ero partito con le migliori intenzioni, anche perché ho partecipato come comparsa in una piccolissima scena e mi si vede mentre faccio stretching dietro dietro, sullo sfondo della piscina e fa sempre ridere vedersi sul grande schermo e però mi dispiace, ma il film è proprio brutto.La colpa principale è di Maria Sole, la quale non si capisce bene che direzione voglia prendere e spazia dall'accettazione, alla famiglia allargata, al tradimento e gira un film estremamente superficiale, composto da tante scenette montate insieme tra loro e ci sono Sabrina e Margherita sul divano che guardano la televisione e fanno la pubblicità a Sky Atlantic e ci sono Sabrina e Margherita che aspettano il car sharin e fanno la pubblicità alle auto a noleggio di Muoversi a Roma e ci sono Sabrina e Margherita che provano dei materassi e fanno pubblicità ai letti Dorelan e questi sketch si ripetono per 97 minuti, provando a raccontare una storia che alla fine si riduce ad un banalissimo tradimento.
Avrei accettato il film frammentato e girato con una pellicola così televisiva che sembra di stare a Provaci Ancora Prof., se ci fosse stata dietro una trama affascinante, ma invece l'altra grave colpa di Maria Sole è quella di aver fatto un film che parla di omosessuali, ma con il classico approccio eterosessuale e quindi per esempio c'è Sabrina Ferilli che dovrebbe essere una lesbica convinta e sicura della sua sessualità, che va a vedere le gare di nuoto del cameriere filippino gay e il fidanzato del filippino esce dall'acqua ed è un fico sexy e con due spalle larghe come un armadio e Sabrina lo vede ed esclama "Che spreco!". Ora, cara la mia Maria Sole Tognazzi, essendo io un gay piuttosto carino, ti dico che decine di donne mi hanno detto che ero uno "spreco" e la cosa è abbastanza sgradevole e credo che nessuna lesbica si sognerebbe mai di dire una cosa del genere ad un ragazzo gay. Ma questo non è un film che vole raccontare con sincerità la vita omosessuale e dimenticatevi il cinema verità tipo La Vita di Adele, dove si vede pure che si sgrillettano la figa, perché in questo film si punta solo a conquistare il botteghino senza nessun coraggio e quindi Sabrina e Margherita non si baciano quasi mai per non turbare troppo lo spettatore etero più all'antica e il sesso è raccontato solo quando c'è di mezzo un uomo, perché due donne insieme guardano la televisione, mentre se c'è di mezzo un maschio allora si scopa come in Nove Settimane e Mezzo e Sabrina Ferilli si accolla tutti gli oneri di sdrammatizzare il tema politicamente ingombrante dell'omosessualità, calcando l'accento sulla parlata romana e diventando una burina che dice parolacce come fosse un Christian De Sica qualunque e quando la comicità è affidata solo alle battute volgari, allora significa che qualcosa non ha funzionato e francamente ci manca solo una scorreggia per completare tutto il repertorio da cinepanettone e proprio come un superficialissimo cinepanettone Io e Lei ha fatto boom al botteghino.
Che poi vabbè, ma avete visto quanto il cameriere filippino sembri una pessima barzelletta sugli stereotipi omosessuali? E dovrebbe essere fidanzato con il nuotatore fico che esce dall'acqua? Maria Sole, ma veramente? A questo punto mi rivolgo a Ferzan Özpetek: ti prego Ferzy, fai un film sulla storia d'amore tra il filippino e il nuotatore. Ti prego.