Standing ovation al Festival di Cannes 2012: Io e te di Bernardo Bertolucci ha conquistato il grande pubblico per la dolce irruenza con cui i due giovani protagonisti, fratellastri, Lorenzo e Olivia, si scontrano e si incontrano nel buio di una cantina. Pare che lo spazio della cantina sia più vero e genuino del mondo esterno, con cui nessuno dei due ha più molto contatto durante la settimana. Il regista, infatti, ci pone di fronte ad un distacco netto tra l'interno e l'esterno: la cantina funge da incubatrice per i due giovani protagonisti, da luogo protettivo, da luogo di ritrovo, da vero focolare famigliare, contrapposto all'appartamento in cui i ragazzi irrompono come due ladri solo per procurarsi del cibo. C'è molta individualità nella regia intimista di Bertolucci: il dramma dei singoli personaggi è vissuto nel privato dei loro pensieri, viene condiviso talvolta tra i due ragazzi, ma mai con il pubblico, che osserva incapace di giudizi o pregiudizi, portato solo a commuoversi per questa gioventù bruciata del ventunesimo secolo.
Sì, perchè Lorenzo ha detto ai genitori che avrebbe trascorso una settimana bianca con i suoi compagni di scuola, evento più unico che raro dal momento che il ragazzo quattordicenne è asociale ed egocentrico; in realtà ha già organizzato tutto per rendere il suo soggiorno in cantina il più confortevole possibile. Un po' di musica, un libro horror sui vampiri, il suo pc e un formicaio: non serve nient'altro oltre al silenzio e al buio che lo isolano dal mondo circostante. D'altronde i suoi atteggiamenti nei confronti degli altri sono scostanti; nemmeno la madre riesce a cogliere la sottigliezza delle domande del figlio, non riesce nemmeno a controllare la sua aggressività, a temperare il suo desiderio di solitudine. Tra Lorenzo e i suoi compagni di scuola c'è un muro fatto di musica che la voce non riesce a penetrare e subito la normalità dello scorrere dei giorni crea un solco invalicabile che divide il ragazzo dal resto del mondo.
Per Lorenzo, che tutte le settimane va da uno psicologo, normale significa nulla.
Olivia è la sorellastra venticinquenne di Lorenzo. Irrompe per caso nella sua cantina, in una maniera resa aggressiva dal costante utilizzo di droghe pesanti: la diffidenza, lo sguardo allucinato iniziale e la mancanza di coscienza la ritraggono come l'opposto del fratello, nè in positivo nè in negativo.
Sono due poli di una stessa gioventù disagiata, il cui comune denominatore è la rabbia accresciuta da diverse motivazioni.
La cantina viene a rappresentare, così, una specie di isola inaccessibile, un mondo parallelo in cui non ci sono distinzioni, in cui si è uguali e si lotta per e contro se stessi allo stesso tempo, dove non si è mai soli. Paradossale è il fatto che il mondo di Olivia e Lorenzo, un universo di reietti dalla società, diventi un mondo solidale nella sofferenza: la solitudine dell'uno e la disintossicazione da droghe dell'altra.
C'è molto di non detto tra Olivia e Lorenzo, molto che ancora entrambi devono scoprire di loro stessi; il silenzio, gli sguardi e i gesti sono il linguaggio dei giovani e perciò a prima vista potrebbe sembrare che manchi qualcosa in Io e te, eppure tutto sembra al posto giusto.
I sentimenti umani crescono e sfioriscono silenziosamente, soprattutto nel mondo giovanile, perciò il regista ha saputo dare l'accento e il sapore giusto alla tipica incertezza che caratterizza questa età così turbolenta.
I personaggi sono loro stessi e non se ne preoccupano davanti al pubblico, si barcamenano da un eccesso all'altro con la tipica naturalezza di chi non ha trovato ancora il proprio posto nella vita, e la musica conferisce un senso di originalità a tutto questo; basti pensare alla magistrale e commovente scena girata sulle note di Space Oddity di David Bowie trasposta in italiano con il titolo Ragazzo solo, ragazza sola.
In questo momento densamente carico di amore fraterno il regista raggiunge l'apice dell'espressività artistica coinvolgendola nell'efficace raffigurazione della potenza di un linguaggio alternativo, cioè quello della musica, che racchiude in sè il fulcro fondamentale di tutto il film, ovvero la capacità di sfruttare il "non detto" al punto da farne la forza di una nuova comunicazione di intesa che va oltre i dialoghi e i monologhi sforzati ed innaturali.
Insomma, l'atmosfera è quella giusta, è quella realistica, niente drammi od orpelli, solo immagini essenziali, semplici, proprio come potrebbero essere viste dalla prospettiva di un ragazzo.
Diffidenza, amicizia, amore e poi il vuoto, due vite ancora da scrivere, tutto ancora da stabilire: il regista non ci illude con false speranze, d'altronde la vita è dei due protagonisti, decideranno loro cosa fare, lui assiste soltanto. Assistiamo anche noi e resteremo sempre nel dubbio su come andrà il futuro: forse è proprio l'incertezza finale, il fatto che Lorenzo sia all'oscuro della decisione di Olivia di continuare a drogarsi, il fatto che noi stessi, come spettatori, ci sentiamo impotenti nel cambiare il corso degli eventi a favore dei due ragazzi che ormai hanno conquistato il nostro cuore, forse è proprio tutto ciò a lasciarci con il desiderio di sapere qualcosa di più, con la convinzione che forse c'è qualcosa ancora da dire, che Lorenzo deve per forza cambiare per il suo bene, che Olivia deve fare altrettanto per lo stesso motivo ...
In realtà è una questione di punti di vista, come spiega Olivia al fratello: non bisogna rinchiudersi nel proprio mondo senza fare nulla per mettersi in gioco. Al contrario è importante che ognuno dia il proprio contributo, che ognuno esprima i propri punti di vista per rendere il mondo così diversificato qual è, altrimenti sarebbe come un muro bianco e nè io nè te esisteremmo.
Magazine Cinema
Potrebbero interessarti anche :
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Il food trucks a New York, Barcellona e Parigi
La nuova moda è arrivata e le protagoniste sono furgoncini e carovane meravigliose. Stiamo parlando dei food truck, ovvero cibo di prima qualitá sulle... Leggere il seguito
Da Witzbalinka
CULTURA, VIAGGI -
La vetrina degli incipit - Giugno 2015
L'incipit in un libro è tutto. In pochi capoversi l'autore cattura l'attenzione del lettore e lo risucchia nel vortice della storia. Oppure con poche banali... Leggere il seguito
Da La Stamberga Dei Lettori
CULTURA, LIBRI -
Stasera alle 23 su La7 Drive di Nicolas Winding Refn
Anno: 2011Durata: 95'Distribuzione: 01 DistributionGenere: AzioneNazionalita: USARegia: Nicolas Winding RefnDrive è un film del 2011 diretto da Nicolas Winding... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Luci e ombre di Calabria
Sono "emigrante". Nel senso che sono emigrata alla fine degli anni Novanta dalla Calabria al Lazio. Sono una di quegli emigranti senza il richiamo forte delle... Leggere il seguito
Da Luz1971
CULTURA, LIBRI -
It's the books, stupid! Reading is sexy in New York. Greenwich Village bookstores
#itsthebooksstupid: inciampare nei libri viaggiando - clicca qui per leggere le parti precedenti. Reading is sexy, and an integral part of the culture in New... Leggere il seguito
Da Bourbaki
CULTURA -
Libri messi all'indice e libri per ragazzi, buoni compagni di strada nella...
Libri “buoni e cattivi” scelti dai bambini e amati o non amati. Scelti tra proposte aperte, lontane da operazioni di censura. Il lavoro di Astrid Lindgren ha... Leggere il seguito
Da Zazienews
CULTURA, LETTERATURA PER RAGAZZI, LIBRI