“Io e te” è il settimo romanzo di Niccolò Ammaniti. Da neppure una settimana è uscito nelle sale cinematografiche il film del regista Bertolucci “Io e te”, tratto, appunto, dall’omonimo romanzo. Sono dell’idea che prima di vedere la versione cinematografica di qualsiasi libro sia bene leggere quest’ultimo e non fare il procedimento inverso, perché sono convinta che diversamente la nostra immaginazione verrebbe in qualche modo limitata, alterata, distorta. In ogni caso non ho ancora avuto il piacere di guardare il film, per cui nell’attesa di poter fare un qualche confronto vi parlerò del libro di Ammaniti.
La storia è quella di Lorenzo, un ragazzo di quattordici anni, che vive a Roma. Lorenzo è un ragazzo problematico, ha difficoltà a socializzare; per lui “gli altri” sono tutto il resto del mondo, al di fuori di sua madre, suo padre e sua nonna.
Per amore della madre va da uno psicologo, convinto di dover diventare come gli altri, almeno nelle apparenze: “ Tutti dovevano pensare, mia mamma compresa, che ero normale.” Diagnosi? Disturbo narcisistico:
“Lorenzo è incapace di provare empatia per gli altri. Per lui tutto quello che è fuori dalla sua cerchia affettiva non esiste, non gli suscita nulla. Crede di essere speciale e che solo persone speciali come lui lo possano capire.”
Pur non essendo stato invitato a trascorrere la settimana bianca a Cortina dagli unici quattro ragazzini per i quali prova una certa simpatia, mente ai suoi genitori (mente a tal punto da convincere se stesso di essere stato davvero invitato ad unirsi al gruppo di amici) e si prepara di tutto punto per trascorrere la vacanza in montagna: sci, scarponi, piumino. Poi si nasconde in cantina. Ha organizzato tutto:
“Su un tavolino basso disposte in ordine dieci scatolette di Simmenthal, venti di tonno, tre confezioni di pane in cassetta, sei barattoli di sott’olio, dodici bottiglie di Ferrarelle, succhi di frutta e Coca-Cola, un barattolo di nutella, due tubetti di maionese, biscotti, merendine e due tavolette di cioccolata al latte. Poggiato su una cassa un piccolo televisore, la playstation, tre romanzi di Stephen King e un po’ di fumetti Marvel.
Ho chiuso la porta.
Quella era la mia settimana bianca.”
Ma, nella vita c’è sempre un “ma”, non ha previsto l’imprevedibile: Olivia, la sua sorellastra, piomberà nella sua protetta e isolata cantina e sconvolgerà tutti i suoi piani. Dovranno salvarsi a vicenda: Lorenzo dovrà salvare la sorellastra da una crisi d’astinenza da eroina e lei dovrà farlo uscire dalla bolla che lui stesso ha creato intorno a sé, escludendo il mondo intero. La realtà, però, spesso è più dura di quanto immaginiamo e il finale “e vissero felici e contenti” va bene sono per certe fiabe.