Siamo nel 2012, nell’era della nuvola informatica, del progresso, dell’informatizzazione. Non vi stupirà credo sapere che per quanto riguarda il trasporto pubblico sopravvivono ancora in Italia procedure dire barocche: volevo avere una tessera io viaggio di Trenord, e mi sono ritrovata pellegrina medioevale. Viaggia (nel tempo) in Italia si può!
L’anno scorso, di questi tempi, vengo a conoscenza degli abbonamenti integrati io viaggio: nati sotto l’egida della regione Lombardia [e già questo poteva essere un campanello d'allarme], si configurano come varie combinazione di abbonamenti urbani+regionali per facilitare la vita di noi pendolari e farci risparmiare (se possibile) anche qualche euro [a questo indirizzo trovate tutte le informazioni...o quasi!]
Il costo dell’abbonamento mensile io viaggio Ovunque in Lombardia è di 99 euro e mi farà risparmiare tutti i mesi 30 euro rispetto alla combinazione abbonamento regionale + abbonamento ATM.
Scopro, grazie al passaparola come, nonostante Tortona non sia in Lombardia, venga in realtà considerata parte della tratta lombarda della Milano – Genova: posso accedere a questa offerta… ma la biglietteria Trenitalia di Tortona non può vendere questo tipo di biglietto, anche se il sito della Regione sostiene che l’abbonamento è in vendita presso:
tutte le biglietterie delle stazioni ferroviarie,
le emettitrici automatiche di biglietti magnetico-elettronici (SBME) di Trenord e ATM Milano,
le principali rivendite delle aziende di trasporto automobilisti
Incasso la sconfitta. Mi reco quindi sicura con le mie fototessere all’ATM Point di Loreto, dato che lavoro a pochi passi. Coda.
Secondo problema: “Mi dispiace signorina, ma la TESSERA magnetica dell’abbonamento è emessa da Trenord. Deve recarsi in una biglietteria Trenord. Noi dell’ATM potremmo poi ricaricare la tessera con il suo abbonamento mensile”.
Vado quindi a Lambrate, dove un impiegato standard (ovvero “voglia di lavorare saltami addosso“) mi dice che lui non può darmi la tessera e che devo rivolgermi ad una biglietteria ATM o Trenord. Faccio notare che dall’ATM mi hanno già ribalzato. Niente da fare, si è formato un lungo serpentone di persone dietro di me e non voglio peggiorare l’esistenza di altri pendolari.
Torno all’ATM Point dove un gentilissimo impiegato mi spiega che posso andare a farmi stampare la tessera nella stazione di Cadorna, dove c’è lo sportello Trenord, ma che [e qui mi stampa la pagina del sito della Regione] anche le altre biglietterie Trenord sono in grado di emettere la tessera – anche se in formato provvisorie e cartaceo. Non posso perdere l’occasione di andare a far notare all’impiegato di Lambrate che è inventore di una storia falsa (cit), quindi la mattina dopo mi ripresento a Lambrate – che è anche molto più comoda per me di Cadorna.
C’è un altro impiegato, che senza batter ciglio mi dà una tessera provvisoria io viaggio Ovunque cartacea: potrò ricaricarla solo nelle biglietterie della Lombardia, e in metro, in attesa della card magnetica [che mi sarà poi consegnata a casa in un paio di mesi], dovrò mostrare il biglietto e farmi aprire il tornello. La tecnologia, lo so.
A luglio, come ho già avuto modo di lamentarmi, mi rubano borsa, portafoglio e, all’interno, la card magnetica di Trenord così avventurosamente conquistata. Devo ricominciare da capo, chiedendone un duplicato. Naturalmente ci metto qualche mese per sentirmi pronta a riconsegnarmi alla burocrazia ferroviaria.
Per comodità, decido di recarmi a Lambrate: se mi hanno emesso la tessera, potranno anche inoltrare la mia richiesta di duplicato, no? Ovviamente NO. L’impiegato di Trenitalia nega addirittura che io abbia effettivamente richiesto e ottenuto la tessera in quella biglietteria. Sconsolata, rinuncio alla pausa pranzo per andare [finalmente] in Cadorna: l’ufficio di costumer care di Trenord è proprio lì, all’interno ci sono sei o sette impiegati. Una gentile signora mi fa compilare un modulo, mi chiede 5€, mi ristampa al volo la tessera magnetica [nel mentre gli altri 5 colleghi le chiedono cosa mangia e se vuole un caffé]. Ok, ce l’ho quasi fatta:
“Grazie! Posso ricaricarla subito con l’abbonamento di Novembre?” domando
“No, a questo sportello possiamo solo emettere la tessera, può ricaricarla in una biglietteria Trenord o ATM“.
Probabilmente è un problema mio: da pendolare nomade per 12 ore al giorno, con solo la pausa pranzo a disposizione per eventuali commissioni, non posso che affidare in toto la mia esistenza di cittadina alla semplificazione offerta da sportelli telematici, procedure di prenotazione web, pagamenti online e ai miei famigliari per tutto ciò che deve essere fatto a Tortona (ricette dal medico di famiglia, operazioni in banca e così via).
Il fatto che nel 2012 biglietterie e sportelli di società che offrono un servizio integrato, come sono gli abbonamenti “io viaggio”, non siano in grado di offrire procedure integrate agli utenti, che devono invece lanciarsi in una caccia al tesoro per scoprire dove come quando perché a chi rivolgersi, mi lascia quantomeno perplessa. Per non parlare del fatto che tutti questi passaggi di moduli di richiesta e soprattutto di ricarica mensile, dovrebbero poter essere svolti ONLINE*.
Purtroppo siamo ancora un paese dove procedure e burocrazia sono ancora tarate sugli orari di pensionati, casalinghe, dipendenti statali e su cittadini informaticamente non pronti.
Se ancora godiamo nei nostri contratti di giorni di ferie e ore di permesso, non escludo che sia per permetterci di prenotare visite mediche, ritirare esami, andare all’INPS e altre amene attività.
* ad esempio, dato che l’abbonamento mensile può essere caricato sulla tessera solo a partire da 5 giorni prima dell’inizio del mese, l’anno scorso prima delle vacanze di Natale non avevo potuto caricare il mese di gennaio sulla card mentre ero ancora a Milano. A Tortona, come ho già detto, non potevo acquistare questo titolo di viaggio, quindi ho dovuto prendere la macchina, sconfinare il Lombardia, e acquistare il biglietto a Voghera.