ITA - 2009 di Leonardo Pieraccioni con Leonardo Pieraccioni, Suzie Kennedy, Biagio Izzo
Stessa ricetta (Pieraccioni), stessi ingredienti (Ceccherini e la bella sventola di turno), qualche variante (Laurenti, Papaleo e Izzo) e il gioco è fatto. O forse no. Passati i tempi dell’esordio, l’attore e regista toscano prova a rivisitare il canovaccio della sua comicità in chiave più adulta, inserendo le avventure tragicomiche all’italiana che il fato o la sventura gli procurano all’interno di una disastrata situazione familiare. Il tentativo di trovare nell’immaginario (Marilyn) un Caronte con funzione catartica che riporti il vento in poppa non però è dei più riusciti. E le comparsate – oltre a quelle già citate, un impensabile Guccini nei panni di uno psicologo – lasciano il tempo che trovano. Anche tecnicamente è possibile ahimè riscontrare qualche pecca, come nella scenografia e – terribile pugno nell’occhio – nella realizzazione del doppiaggio in italiano di Marilyn (se si dovesse giudicare per la qualità percepita, sembrerebbe un film uscito dai ‘70). Il film è un poco pregiato vino rosso da tavola, da consumare senza troppa cura in un pranzo frettoloso. Come dire: o mangi la minestra…