Devo confidarvi che non appena finisce l’estate, comincio a pensare subito all’inverno e di conseguenza al Natale.
Prima di questa magica ricorrenza, c’è anche da festeggiare il compleanno di mio marito e quest’anno anche il primo del mio adorato nipotino, entrambi a novembre.
Quindi, prima di concludere la permanenza nella casa al lago e tornare alla quotidianità di Verona (che significa cedere di fronte alle prime nebbie mattutine, abbandonare gli infradito e indossare di nuovo i collant) mi pongo già l’obiettivo ambizioso e impegnativo di scegliere i menù per celebrare queste importanti occasioni e verificarne la prelibatezza e la fattibilità.
Mi sono già buttata avanti e ho provato un paté di fegatini, che stavolta ho spalmato sui crostoni, perché questa presentazione era più adatta al terrazzo sul lago.
In occasione di una cena elegante invece sistemerò questa preparazione in uno di quegli “stampi da terrine” acquistati a Saint Tropez (Capitolo 6 del mio libro).
Ho tritato 1/2 cipolla rosata con un piccolo mazzetto di prezzemolo e li ho fatti appassire a fuoco dolce in olio e burro. Ho poi aggiunto 300 gr di fegatini di pollo ben puliti tagliati grossolanamente e 3 foglie di salvia. Li ho lasciati cuocere, coperti, per circa 15 minuti e li ho sfumati con 1/2 bicchiere di Vin Santo (oppure potete usare anche il Passito o la Malvasia).
Li ho fatti asciugare e schiacciati con la forchetta. Il composto deve avere un aspetto piuttosto rustico, quindi ho preferito non frullarlo.
Ho continuato la cottura bagnando con qualche cucchiaiata di brodo e mescolando spesso per non farlo attaccare.
Fuori dal fuoco ho salato e aggiunto 30 gr di capperi sott’aceto strizzati e 4 filetti di acciughe sott’olio tritati finemente, amalgamando con cura.
Dopo la obbligatoria sosta in frigorifero ho spalmato il paté di fegatini su alcune fette di pane toscano raffermo alte 1 cm, abbrustolite e leggermente bagnate con il brodo, decorando con filetti
di acciughe arrotolati e qualche cappero.
Questa ricetta è differente da quella che suggerisco nel mio libro ed è per questo che voluto testarla prima di inserirla nel menù di Natale o delle feste di compleanno invernali.
Confermo che si può.
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