Io non ho piu’ un nome.
L’ho perso insieme a tutti i miei averi e tutte le mie speranze in un mare sconosciuto freddo ed immenso. Ho perso anche la mia dignita’, ed i miei sogni.
Ero pronto a barattare tutto questo per un futuro lontano da guerre miseria e poverta’.
Ma non e’ bastato. La cattiveria umana annichilisce ogni cosa. Dovevano portarci al sicuro, ma al sicuro non lo siamo mai stati. La barca troppo piccola per un mare cosi grande,protestare e ribellarsi non serviva a nulla,ti gettavano in mare. Io tenevo stretto la mia bottiglia d’acqua e pregavo. Mi scaldavo con i miei sogni e le mie speranze.
Tutto e’ durato pochi secondi, un onda, un movimento le urla di paura.
Il buio. Cado in acqua, provo a resistere ma non ho la forza, smetto di lottare, da quel momento, come tanti altri, non ho piu’ un nome.
Ancora una tragedia in mare. Governi immobili.
FONTE REPUBBLICA: Undici i cadaveri nel mare della Libia, è di una donna il corpo dell’ultima vittima recuperato nel tardo pomeriggio, prima che venissero sospese le ricerche dei dispersi. I sopravvissuti al naufragio del barcone sono arrivati in Sicilia
Denis D’Ignoti