E' un diario che raccoglie un'esperienza di vita
ed aggiungerei vissuta con gran coraggio.
Un anno senza fare acquisti o perlomeno limitarsi all'essenziale per
sopravvivere...
L'ho trovata un'ottima idea perché molto spesso quando giriamo per i
grandi magazzini, ipermercati portiamo a casa prodotti di cui non abbiamo
bisogno e qualche volta restano nell'armadio con il cartellino
fino a quando non li buttiamo magari per fare spazio ad un nuovo capo.
Il problema è capire se è possibile, abituati ormai al consumismo,
vivere con lo stretto necessario senza farci tentare da un nuovo prodotto
molte volte l'acquisto viene fatto anche per soddisfare un bisogno più
nascosto, ma che lo shopping ci nasconde facendoci sentire appagati
e contenti per l'acquisto fatto
non solo con dispendio di soldi, ma anche con tutto ciò che c'è dietro alla
produzione di un prodotto
perciò l'autrice ci invita a fare acquisti più consapevoli non soltanto
per risparmiare, ma anche per aiutare l'ambiente, per evitare soprusi da
parte delle multinazionali che avendo un forte potere spesso si intromettono
nella politica locale anche a danno del sociale
pensate che il 47% della ripresa economica da mezzo secolo a questa parte
è finito nelle tasche di multinazionali, solo il 15% si è trasformato
in paghe e salari