Accade sempre più che spesso che la brevità sia il nostro vivere.
Incapaci di dire “ti voglio bene” o solo affrettati nello scrivere “tvb”?
Incapaci di dire “ le mie più sentite condoglianze” o solo affrettati nello scrivere “R.i.p.“?
Per non parlare di nn, xchè, ke, tnt, bn, grz e via scorrendo.
E le faccine emoticons? Aggiungo anche loro nella affrettata corsa della vita.
E’ poi così necessario essere ovunque, fare gli auguri a tutti, ricordarsi di tutti, intervenire dappertutto, in una smania senza tempo di presenza?
Io, io non ti abbrevio.
E sì, ti voglio bene; ti amo; sono felice se ci sei; è bello stare con te; grazie; vuoi venire a fare una passeggiata con me?;come stai?; sei una persona importante per me; mi spiace se non sei stata bene; ci sono qui io, non temere; sei hai problemi, chiamami; mi manchi.
Io, io non ti abbrevio.
Io ti vivo.
Chiara