Magazine Diario personale

Io non ti conosco, io non so chi sei

Da Iomemestessa

Essendo l’utente feisbuc meno affidabile sulla faccia della terra, non mi sono mai posta troppo interrogativi sulla faccenda.

Ma un certo numero di notti insonni, e una discreta propensione per i cazzi altrui mi hanno fatto frequentare la piazza virtuale, ultimamente.

Da questa frequentazione discendono una constatazione ed un corollario alla medesima.

Constatazione.

Devo sfoltire i miei contatti. Che quei compagni delle medie, quegli amichetti di infanzia ricordi di lontane estati in campagna, si sono trasformati in discrete teste di cazzo. E ho già sufficienti motivi di afflizione quotidiana non removibili per aggiungere ad essi pubblicatori seriali di:

– gattini, animaletti e cagate varie possibilmente in formato video per fastidiare di più

– storie da brivido che si capisce che son false come monete da cinque euro già dal titolo

– commenti razzisti assortiti

I peggiori son quelli che unificano le tre categorie e prima lacrimano per il gattino inerme, il canino abbandonato e via discorrendo. E poi inneggiano all’affondamento del barcone, possibilmente con infanti a bordo. Che tu annichilisci e vorresti pure insultarlo. Poi ti rendi conto che è tempo buttato. La vita è troppo breve per sprecarla a redimere inutilmente teste di cazzo. E comunque quel fiato ti servirà, assai più opportunamente, il giorno in cui starai per rendere l’anima.

Sfoltire i contatti, oltre ad essere più semplice, risponde ad un concetto di igiene sociale che si dovrebbe praticare più spesso.

Corollario.

Il sig. Feisbuc ogni tanto suggerisce le persone che potresti conoscere. Essendo un’intelligenza artificiale usa due artifizi abbastanza banali. Spulcia tra i tuoi contatti nello smartphone oppure tra gli amici comuni.

Chiaro è che se di qualcuno hai il numero telefono dell’ufficio, il numero di cellulare e quello dell’amante per le emergenze, è chiaro che non è che potresti conoscerlo. Lo conosci proprio.

Altresì è evidente che se con un tizio hai in comune 27 amici, le probabilità che vi siate conosciuti sono ben più che discrete e vanno oltre il concetto del ‘potresti conoscerlo’.

Pertanto egregio Sig. Faccialibro, se finora io e tizio amici non lo siamo diventati, delle due l’una. Non ci conosciamo. E siamo nel campo della fantascienza. Oppure ci conosciamo, ma ci stiamo serenamente e reciprocamente sul cazzo. E i contatti che abbiamo ci sembrano già sufficienti per questa vita e la prossima.


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