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"Io parto" di Miriam Orlandi. Leggetelo!

Da Motociclistidatavola
Un libro sui viaggi. Ormai sto diventando un esperto, anche se ancora devo affrontare mostri sacri come Bettinelli e come Juppiter. Diciamo che fino ad oggi mi sono dedicato alle “autoproduzioni”.Il libro di Miriam Orlandi è, anzitutto, un bel libro. Cioè è un bell'oggetto. Graficamente ricercato, belle foto mai banali, anche nella loro impaginazione, carta importante. Insomma, non un libro “tirato via”, con la fretta di farlo uscire ma qualcosa di coccolato. Poi, dato che la seguo su FB, ho avuto modo di seguire le vicissitudini e la passione che lei ha messo nella realizzazione. Lo stesso impegno e fervore messo nella realizzazione del suo viaggio li ha messi, giustamente, nel racconto.
Io il libro l'ho divorato con la stessa passione con cui Bastian legge “la Storia Infinita” (citazione per gli over 30), con lo stesso trasporto. Sembra una cazzata ma in questo libro non avrete paura per lei, avrete paura con lei; non sarete incazzati per lei, sarete incazzati con lei; non vi sentirete leggeri per lei ma con lei. Il coinvolgimento, ecco quale credo sia il punto cruciale del libro di Miriam, il coinvolgimento. Sono arrivato ad aver fame quando lei aveva fame.Il libro ti rapisce.Un altro dei “temi” che emergono forti è quello della genuinità, Miriam è se stessa in tutto il libo, non veste mai i panni della super donna, anche se ne avrebbe titoli, non si atteggia mai, non è supponente, è molto genuina. Spesso la sua impulsività, la sua "lingua lunga" la metteno in difficoltà, specialmente alle dogane. Bene, lei non omette mai racconti in cui sbaglia, in cui col senno di poi, avrebbe avuto un altro atteggiamento. Non è un cavaliere senza colpa e senza macchia, è una persona che sbaglia e che ha la grande umiltà ed onestà di raccontarlo.Sapete che sono sensibile all'argomento e quindi vi dico che Miriam è molto brava nel riuscire a trasmettere emozioni. Anche il ritmo della scrittura è “emotivo”, ci sono mesi velocissimi e secondi interminabili. Non si tratta di un diario di bordo, in questo libro il tempo si dilata e si contrae.Sin dall'introduzione è chiaro che questo non è “solo” un libro per amanti della moto. E' un libro per chi ama leggere, per chi ama i viaggi, per chi ama le emozioni, le sfide. Miriam cambia e “cresce” lungo il libro, lungo il viaggio. E' noi viviamo la trasformazione, guidati da lei che si ricorda com'era alla partenza e ha ben chiaro come l'ha trasformata il viaggio. La grande capacità è che non lo fa mai da sola, un piccolo pezzo di noi cambia con lei, capisce quello che vive e ne fa tesoro.Detto tutto questo c'è anche un bellissimo libro sui viaggi, sui viaggi in moto. Ci sono posti bellissimi, culture differenti, abitudini differenti, mondi da scoprire. Ci sono le difficoltà, tecniche, fisiche, psicologiche. Non è facile girare per il mondo in moto e girare dovendo anche fronteggiare stereotipi e sorrisetti perchè dietro al casco c'è una donna credo sia molto più complesso.Miriam ce l'ha fatta, il suo giro l'ha portato a casa. C'è voluto tempo, c'è voluta forza, c'è voluta tutta la Miriam possibile ma...ce l'ha fatta.Anche su Facebook Miriam ripete spesso che il suo "scopo" è quello di farci apprezzare il viaggiare, di avvicinarci al viaggiare. Beh, con me c'è riuscita. Specialmente con il passaggio in cui dice: "Inizio ad attribuire al viaggiatore un ruolo fondamentale di ambasciatore di pace nel mondo". Ed è proprio così, leggendo libri e blog di questi ragazzi che girano il mondo scopro che il mondo è per lo più fatto di persone bellissime e attraverso la loro scoperta di diverse culture e di diverse società mi rendo conto di quanto potenziale hanno gli esseri umani.
Ragazzi, sono serio. Per le mie letture è stato un buon anno, mi sono imbattuto in grandi boiate ma anche in qualche libro notevole. Io questo libro vorrei che voi lo regalaste per Natale, perchè è un bel libro, perchè certe cose con certi occhi non ve le racconta nessuno. Perchè Miriam scrive bene e non mi riferisco all'Italiano, quello lo fa anche Fabio Volo, mi riferisco al cuore che ci mette. Dentro al libro si è spremuta, non c'è una goccia di cuore che non sia finita in queste 300 e rotte pagine. 
Grazie Miriam, valeva la pena aspettarlo.

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