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Io, razzista per un istante?

Creato il 19 aprile 2013 da Webmonster @mariomonfrecola

Sabato mattina, insieme a mio figlio, mi regalo una passeggiata a via Scarlatti, un’elegante strada di Napoli impreziosita dall’isola pedonale (forse una delle prime in città).

Il pargoletto si guarda intorno divertito: un artista di strada crea enormi bolle di sapone di diverse forme che immediatamente si trasformano in leggere nuvole colorate per la gioia dei bimbi, pubblico gioiosamente chiassoso ed impaziente di distruggerle. Più avanti, un gruppo allieta i passanti con dei brani di musica country. Gli spettatori gradiscono e le offerte non mancano.
L’angolo con via Luca Giordano è occupato dai quattro ballerini di breakdance, ospiti noti per chi frequenta il quartiere. Non appena parte il pezzo hip hop, i giovani vestiti come i fratelli afro-americani si dimenano esibendosi in acrobazie e salti; il successo è assicurato, seguono applausi scroscianti.
«Stasera vorrei portare la mia fidanzata al cinema e poi a mangiare una pizza, mi aiutate?» dichiara a fine esibizione il leader del gruppo porgendo il cappello verso la folla divertita, pronto a ricevere le meritate offerte.

Mentre passeggio, osservo le vetrine: prezzi scontati e negozi vuoti, il binomio della crisi.

Sobbalzo, un ragazzotto africano mi piomba d’avanti: è alto, grosso, paffuto, carico di ciondoli e cianfrusaglie scintillanti, anelli, collane, orologi e orecchini. Mi sorride sornione ed esclama adulatore: «amigo, tu e tuo figlio troppo belli, vi regalo due braccialetti del mio paese» e mi porge una coppia di fascette arcobaleno tra le mani.

 

Ambulanti senegalesi

 

«Ti ringrazio ma non ne abbiamo bisogno» replico veloce, allenato nel respingere la merce degli ambulanti.
«Ahhh, tu razzista! Solo perché io nero tu non vuoi miei braccialetti africani!!!» sbraita l’uomo di colore attirando l’attenzione dei passanti.
«Divertente, sei un senegalese davvero divertente» ribatto con voce pacata, senza scompormi.
«Accetta regalo dal Senegal» ed offre gli oggetti a mio figlio mentre mi guarda sardonico.

Certo di aver concluso l’affare, dopo la gag pseudo-razzista, sentenzia felino: «ora tu fare offerta a piacere per mio Paese povero?»

Pago i braccialetti, gli do’ il cinque ed i nostri due mondi tanto distanti si dividono nuovamente.

«Astuto il ragazzo» farfuglio divertito.
«Papà, cosa significa astuto?» chiede il mio frugoletto attento spettatore di quel folcloristico teatrino di strada.
«Eh eh … » ridacchio mentre indossiamo i braccialetti senegalesi.

MMo



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