“Tenete un capo del filo, con l’altro capo io correrò per il mondo. E se dovessi perdermi, voi tirate!”
Roma. 2015.
Siamo sotto le feste di Natale e, stranamente per me, le passerò a casa, con voi… E come lo stare lontano mi riporta col pensiero al quando invece ero vicino, cosi succede al contrario. Quindi così. Vi rigiro da vicino quello che vi ho scritto quando ero lontano.
Come sempre, quando scrivo di voi, “Io Re Magio tu stella cometa” nelle orecchie.
Key West. 2011.
La ascolto anche ora, mentre scrivo… Sono anni ormai che mi accompagna. “Penso a voi prima di dormire, guardando il sole che fa spazio all’imbrunire, in questa terra lontana da casa, lontana da voi che siete la mia casa.”
Sorrido. Sempre! E vi abbraccio… E lo faccio davvero. Nonostante io sia dall’altra parte del mondo. Giuro che sento i petti di ognuno sul petto e le schiene tra le mani.
Il fatto è questo: uno può star li a parlarne due vite, ma il concetto non credo si sposterebbe di molto. Radici. Niente di più, niente di meno. Si viene, si va, qualcuno torna, qualcuno non si muove, ma per quanto uno possa spingersi lontano, probabilmente, in realtà non si sposta mai. E non è una questione fisica, e magari neanche di cuore. Semplicemente questo è. C’è un luogo al quale ognuno di noi appartiene, e non c’entra niente con quello che uno poi sceglie per vivere o nel quale si trova meglio… Si tratta semplicemente di appartenere. C’è per tutti, e per molti, compreso me, è la famiglia.
Radici, proprio come funziona per gli alberi. La nostra fortuna è che son fatte di altro, di un qualcosa che non sono certo in grado io di spiegare, qualcosa che sta tra il cuore e lo spirito, nell’aria forse, boh, comunque sta. Li. Con noi… Con me. E non c’è posto al mondo che uno possa raggiungere senza comunque averle attaccate a se. E proprio come appaiono maestosi e, resistendo a tutto, riescono ad allontanarsi dalla terra e ad avvicinarsi al cielo alberi con le radici ben salde nel terreno, cosi è per gli uomini: tanto più sono salde e profonde, tanto più ci è possibile portare occhi, mani e cuore lontano. E io, che non faccio altro che andare e tornare, a questo devo tutto.
Kenya. 2008.
La savana di notte è stata incredibile. La senti respirare. Tutto fa parte di un unico, gigantesco polmone che insieme si espande e si ritira, avvolgendoti corpo e anima. Mai nella vita mi era capitato di sentirmi lontano come ora. Quindi ora, più che in altre volte, mi è chiaro quanto la dimensione della distanza me la dia non la distanza dai luoghi o dalle cose, ma quella da voi.
L’arrivo qui al mare è stato terribile. La prima persona con cui ho parlato è stato un italiano e la prima frase che mi ha detto è stata: qui è tutto bellissimo, se non fosse per il fastidio che danno i beach boys sulla spiaggia, ma se li tratti male loro si allontanano. Tu non parlargli, ignorali.
Io è con te che non voglio parlare, CRETINO!
Entrato incamera ho guardato Capitalisti, una statuetta di legno che ho preso da un ragazzo nella savana, e ho cominciato a piangere come uno scemo. Mica ci son riuscito a fermarmi. Io qui non ci voglio stare! Vorrei tornare al campo…
Gli italiani in Africa sono più stupidi degli italiani in Italia.
Vi penso, come sempre. “Di ogni viaggio lontano voi siete la meta”.
*Sono dovuto tornare agli appunti. Non so che vita faccia il ragazzo che li ha cosi tanto criticati… Probabilmente deve essere parecchio triste.
Vi dico invece che, PER FORTUNA, ho incontrato loro. Domani rientro a Roma. Mi mancate.
Madrid. 2013.
Finisce all’origine delle vie spagnole un anno PAZZESCO! 12 mesi sempre sulla strada, per il mondo.
Più di 20 decolli e migliaia di km fatti con ogni mezzo possibile… Barche, treni, autobus, macchine, motorini, bici, camion, furgoni, tuk tuk, canoe un mulo e soprattutto PIEDI, passando per 27 città di 13 nazioni in 4 continenti.
Grazie a tutti e tutto. A chi mi ha fatto bene, a chi mi ha fatto male e a chi non mi ha fatto niente… GRAZIE!
Grazie soprattutto a voi, cuore e radici. Come sempre. Come ogni volta che mi allontano, come ogni volta che mi avvicino. Io Re Magio voi Stella Cometa!
(Europa; America; Africa; Asia)
(Messico; Stati Uniti; Ungheria; Marocco; Singapore; Malesia; Thailandia; Turchia; Slovacchia; Repubblica Ceca; Argentina; Uruguay; Spagna)
(Città del Messico, Oaxaca, San Josè del pacifico, Puerto Escondido, San cristobal de las Casas, Palenque, Cancun, Playa del Carmen, Tulum, Hollbox, New york, Budapest, Fez, Singapore, Kuala Lumpur, Krabi, Ao nang, Surat thani, Bangkok, Istanbul, Bratislava, Brno, Buenos Aires, Montevideo, Punta del Diablo, Punta del Este, Madrid)
“Ho visto cose riservate ai sognatori”
Nizza. 2014.
In viaggio mi capita spesso di pensare a me, quindi mi capita spesso di pensare a voi. Ho letto che “per essere due bravi genitori bisogna saper fare a un figlio due doni: radici per restare e soprattutto ali per volare”.
Sono un figlio che ha camminato tanto e in tutta la strada che ho fatto non c’è stato un momento in cui non ho pensato alla fortuna che per me è stata capitare, tra miliardi di anime, proprio a voi! Mai una catena d’orgoglio, mai un pensiero negativo; per me sempre sorrisi. Io prima di tutto.. Prima anche di voi.
Ed io per questo amore incondizionato, per questo supporto che sempre mi date (nonostante le paure che chi resta vive) nel lanciarmi per il mondo alla ricerca di quello che per me è gioia non smetterò mai di ringraziarvi. GRAZIE! Grazie di cuore
Roma. 2015.
Mi ha fatto effetto rileggermi… è vero, da vicino tutto prende un’altra dimensione. La prima volta che in questo periodo sono “fuggito” è stato per andare a Parigi, ormai quasi dieci anni fa. Poi praticamente ogni parte del mondo, ogni anno, dalle Americhe, all’Africa, all’Asia. E allora mi preparo, finalmente, a passare tutto il periodo natalizio QUI, in Italia.
L’aria che il Natale dietro si porta mi riempie sempre il cuore. Lo so che non ha senso ridurre tutto ad una data e che è diventato il giorno del consumo, ma è anche, per chi sa concederselo, il giorno nel quale si spengono le televisioni per dare spazio alle parole, il giorno che ci ricorda che la felicità sta nell’amore delle persone che abbiamo vicino, che si può essere grandi anche mantenendo sogni ed entusiasmo da bambini, che viviamo in un mondo di luci e che si dovrebbe vedere nero solo quando è buio… Che ci si può sentire FORTUNATI anche senza bisogno di vincere la lotteria! A tutti, e soprattutto a quelli che non hanno la fortuna di riuscire a coglierne la magia, Buon Natale.
“Se vuole farti felice, la vita prende sembianze quotidiane. La gioia, per qualche ragione, è quasi sempre nelle cose più minute e semplici. Un nuovo giorno, quando inizia bene, ha la rugiada sul vetro della finestra e l’odore del caffè… “
Non c’è parte di mondo che regge il paragone con il Natale a casa.
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