In realtà volevo scrivere due righe da un pezzo sulla trasmissione considerando che Montemagno è un giornalista che mi piace moltissimo e che ritengo molto competente in materia. Spesso è stato toccato l'argomento videogiochi e dopo l'ospitata di Andrea Pucci qualche tempo fa, oggi è stato il turno del buon Antonio (Fucito) per affrontare il discorso legato alla storica sentenza amerigana che sancisce di fatto la tutela del medium al pari di libri e i film all'insegna della libertà di espressione
Ha chiarito ogni dubbio la Corte Suprema, chiamata a giudicare le leggi del 2005 promulgate dal governatore della California, Arnold Schwarznegger (che poi con Terminator, qualche soldino anche lato gaming l'avrà fatto all'epoca, a sensazione). Queste leggi prevedevano il divieto di vendita di videogame violenti ai minori ma la Corte Suprema ha stabilito (semplicemente) che i videogiochi equivalgono ad un qualsiasi altro mezzo di espressione del pensiero.
Ora speriamo solo che chi campa di puttanate, non ci marci sopra scatendando nuove incredibili battaglie culturali, specie in Italia, che non è proprio ora. Al massimo, approfittiamone per andare a chiedere denari per farne, non per tirare su inutili corsi di formazione o musei del menga.