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Io, robot - Recensione - PS Vita

Creato il 16 dicembre 2013 da Intrattenimento

Un'avventura delicata e particolare creata dall'autore di ToeJam & Earl per le tre console Sony

La letteratura e la cinematografia fantascientifiche ci hanno abituato all'idea di un eventuale confronto con una razza aliena e non si contano i film, i fumetti, i romanzi e anche i videogiochi in cui questo avviene soltanto dal nostro punto di vista. All'inizio degli anni '90, lo sviluppatore Greg Johnson ebbe un'intuizione che lo portò a creare uno dei titoli più famosi per Mega Drive di SEGA, ToeJam & Earl. Era un gioco d'azione e avventura a visuale isometrica in cui gli omonimi alieni, schiantatisi sulla Terra per sbaglio, dovevano vedersela con le bizzarrie dei terrestri mentre cercavano di aggiustare la loro astronave. Johnson a questo concetto deve essere rimasto molto legato perché Doki-Doki Universe, primo titolo della piccola software house HumaNature, ruota tutto intorno ad esso. Il risultato è una sorta di incrocio tra un'avventure e un puzzle-game che non convince pienamente dal punto di vista del gameplay, ma ovviamente c'è dell'altro...

Il robot che sapeva amare

Nonostante lo stile artistico scelto - quello assolutamente peculiare del disegnatore cinese I-Wei Huang - le prime immagini di Doki-Doki Universe sono assolutamente brutali, soprattutto se amate gli animali. Il protagonista, un robottino che risponde alla sigla QT3, viene abbandonato da una famigliola in partenza per le vacanze su un piccolo asteroide, insieme a un palloncino che diventa praticamente il suo unico amico in stile Cast Away.

Io, robot
Attraverso le animazioni semplici ma dirette dei personaggi, capiamo che la famiglia ha promesso a QT3 di tornare a prenderlo, e naturalmente nel giro di pochi secondi si capisce che sono passati decenni da quel momento, e che QT3 non ha mai smesso di aspettare i suoi padroni. Da solo. Nello spazio. Come un cane sul ciglio dell'autostrada, via, è chiaro il parallelismo. Si intuisce subito che Doki-Doki Universe nasconde qualcosa di molto particolare sotto quelle linee grezze che disegnano i suoi personaggi. QT3 viene presto raggiunto da un alieno incaricato di riportarlo alla fabbrica originale per "resettarlo", annullandone la personalità al fine di rimetterlo in commercio. C'è una via di scampo, però: dimostrare di aver compreso l'animo umano. Comincia quindi un viaggio in giro per la galassia: QT3 dovrà visitarne i vari pianeti e relazionarsi con i loro abitanti. Ogni pianeta è unico a modo suo, ma il carattere e i comportamenti dei personaggi si rifanno tutti a dei temi psicologici assolutamente... terrestri. Sul pianeta Ert, per esempio, QT3 dovrà scoprire il concetto di "orgoglio" e aiutare uno spaventapasseri a rimediare a un gran pasticcio: si è dimenticato del compleanno di un pulcino che, a sua volta, non vuole ammettere nel modo più assoluto quanto questo l'abbia ferito. Si tratta di una vera e propria catena di eventi: gli altri abitanti sul pianeta hanno tutti bisogno di aiuto, ma soltanto risolvendo i loro problemi nell'ordine giusto è possibile arrivare alla conclusione della mini-trama, completando sul percorso tutti i vari "quiz". Doki-Doki Universe - Trailer della storia
Io, robot - Recensione - PS Vita
Doki-Doki Universe - Trailer della storia

Comunicare è importante

Ogni personaggio di Doki-Doki Universe ha i propri gusti: c'è a chi piace il colore rosso e chi detesta gli animali, per esempio, e tutti apprezzano particolarmente un certo tipo di saluto. QT3 può semplicemente agitare la mano (basterà scorrere le dita orizzontalmente sul touch pad posteriore) o fare un inchino educato (si scorrono le dita verticalmente sul retro della console) oppure ancora mandare un bacio al suo interlocutore (un cerchio sul touch pad posteriore). Se rivolto al personaggio giusto, un saluto ci farà guadagnare dei cuori, facendoci anche diventare più simpatici. Con certi personaggi, il discorso è completamente opposto: vi apprezzeranno solo se sarete cafoni nei loro confronti. Aumentato al massimo l'indice di odio o simpatia, riceveremo un regalino che contiene una decorazione per il nostro pianeta natale o un cosiddetto "summonable", praticamente una specie di sticker. I summonable si ottengono anche risolvendo i problemi degli abitanti o scostando con le dita sul touch screen gli elementi del fondale: ci permettono di soddisfare le richieste degli abitanti e di sbloccare, conseguentemente, ancora più oggetti. Un personaggio potrebbe voler fare colazione, e noi dovremo trovare uno sticker che rappresenti una tazza di latte. Ben presto, Doki-Doki Univese si trasforma in una catena di quiz, come li chiama il gioco stesso, che vanno risolti per sbloccare gli oggetti necessari a soddisfare le varie richieste.

Io, robot
L'idea è semplice, le storie dei vari personaggi spesso sono molto toccanti e la libertà di scelta concessa al giocatore scrutinata da una specie di psicologo che cercherà di spiegarci il perché delle nostre decisioni. Qualcosa, però, non funziona. Il sistema di controllo touch è davvero poco preciso, il che rende abbastanza frustrante salutare gli altri personaggi o soddisfare alcune richieste, come per esempio l'omino in lutto da consolare con un abbraccio agendo sul touch pad posteriore. Il problema si argina facilmente giocando Doki-Doki Universe su PlayStation 3 o PlayStation 4 (è cross-buy e cross-save) anche perché la versione PlayStation Vita è minata da inspiegabili quanto fastidiosi scatti dell'interfaccia e delle schermate. Al di là delle magagne tecniche e della funzione abbastanza inutile che permette di inviare dei messaggi tramite Facebook con gli sticker sbloccati nel gioco, il vero problema di Doki-Doki Universe è la ripetitività: già i primi quiz mostrano quasi tutto quello che il gioco ha da offrire, e per quanto profondo possa essere il suo significato non è facile apprezzare il gameplay che lo sostiene quando rischia di diventare noioso nel giro di alcuni minuti. La durata complessiva, peraltro, è abbastanza esigua, benché siano già stati annunciati svariati DLC a pagamento con nuovi quiz e pianeti da esplorare.

Pro

  • Idea originale e significativa
  • Cross-buy in tre versioni, cross-save

Contro

  • Gameplay ripetitivo
  • Problemi tecnici in versione PlayStation Vita

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