Eccomi, con una buona manciata di ore di anticipo sulla deadline, in dirittura d'arrivo con le valutazioni dei 10 romanzi in lettura #Ioscrittore. Ho già parlato dei primi cinque, tra i quali ne ho salvato uno dall'insufficienza, in un post precedente. In questa seconda tranche ho acciuffato per i capelli un'altra opera, che non è malissimo, molto attuale. Se al primo do complessivamente un 8, questo secondo potrebbe essere un 6 o forse anche un 7 meno. Sui voti numerici sto ancora ragionando.
Complessivamente le altre opere mi sono sembrate trascurabili: banalità, retorica, storie poco convincenti. Una in particulare se fosse state un po' più ragionata, se l'autore/autrice avesse avuto un po' più di tempo, sarebbe riuscita meglio. Così en passant, credo che il romanzo con cui mi sono presentato alla prima manche sarebbe ricaduto in questa categoria.
Cosa conta quando si scrivePer quanto riguarda la mia esperienza di lettore/valutatore devo dire che mi sono decisamente divertito. Mi sono divertito a scrivere i giudizi ed anche a provare a sintetizzarli in un voto.
Ma oltre al divertimento ho imparato qualcosa che penso mi sarà utile per la mia attività di scrittore.Ho capito quanto è importante sapere dove si sta andando quando si scrive, avere un Polo Nord verso cui essere diretti. Ho capito quanto è importante focalizzarsi sulla struttura. E' questo che permette di prefigurare qualcosa, di orchestrare i temi. Uno stile interessante o un giro di parole intelligente può spiccare, ma è la struttura su cui è costruito un pezzo a lasciare l'impressione finale. E quando non c'è salta subito all'occhio.
L'ho capito leggendo questi romanzi imperfetti, dovendo valutare i loro punti di forza e di debolezza, guidato dal mio Nord magnetico che era quello di trovare una storia interessante da leggere.
My two cents.