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io, Slow Food e il lievito madre

Da Sallychef

Buongiorno!!

Oggi ho una grande notizia che posso finalmente condividere con voi, la data è certa!
Giovedì 16 maggio  parlerò del lievito madre e preparerò del pane casalingo, un laboratorio che coinvolgerà i partecipanti.

Dopo la lezione cucinerò un pane ripieno di carciofi e patate che servirò a gli ospiti che si tratterrano per la cena.

Grazie a Slow Food di Fiumicino, con cui collaboro e a Carmine che mi ospiterà nel suo ristorante, tutto questo sarà possibile.
Ti invito a partecipare e a visitare il sito di Slow Food, il programma per la stagione primaverile è molto interessante.

pasta madre

Da piccola, quando giocavo con i bambinetti del quartiere, dopo aver esplorato il territotio a caccia di bisce e cavallette, arrivava il momento della merenda.
Non sempre le mamme avevano la pazienza di venire a riprenderci, era difficile immaginera dove ci eravamo nascosti.

Nella zona dove abitavo, erano presenti  fortificazioni militari costruiti a partire dal 1936, la più grande è quella della batteria antinave “Carlo Faldi”.

Il fortino più vicino casa era di modeste dimensioni ma non per noi nanerottoli, che riuscivamo ad entrare attraverso la feritoia; l’interno era due metri circa di diametro e un metro di altezza, che oscuravamo utilizando il cartone che ci isolava dal pavimento in cemento. Qesto rifugio era un vero laboratorio di vita, potevamo progettare e costruire i nostri carrelli di legno muniti di cuscinetti a sfera (grazie alla manolesta di alcuni componenti della banda, me compresa), scambiarci le figurine e litigarci le biglie.

Fortino
Dentro quella piccola costruzione tappezzata di cartone, feci i miei primi passi da chef.
Queste erano le merende che  preparavo, semplici e genuine a chilometro zero!!
Foglie di gerani con acetosalla e fiori di cardo selvatico, ma quello che avrei voluto far mangiare alle mie cavie era il cocomero asinino, non fui incoraggiata a tentarci, era già un’impresa convincerli ad assagiare quegli intrugli figuratevi presentare quel frutto peloso e spinoso.

Un giorno lancia la brillante idea di accendere un fuoco dentro il fortino, forse  il cocomero  arrosto sarebbe stato invitante e avrei avuto il mio momento di gloria. Non è andata a finre così!!  Il fuoco  non si accese, i legnetti erano umidi e fecero tanto fumo, non so se sia stato peggio rischiare di morire soffocati o avvelenati!
Per fortuna era l’ora della merenda e una delle mamme era venuta a cercarci e ci trovò. Le punizione fu quella di non poter uscire di casa e frequentare gli amichetti, non fu così grave per me perchè potevo ancora pasticciare e creare nuove merende.

Ora che mi sono esposta con questo racconto (il mio avvocato che legge le bozze dice che non sono perseguibile), non provi la curiosità di venire a provare quello che ti cucinerò? Vuoi sapere i miei compagnucci che fine hanno fatto? Se gioved’ 16 maggio sarai all’appuntamento, ti dirò di loro.

E la pasta madre? La vedrai all’opera, ti insegnerò a prepararla e custodirla.

E Slow Food? Ancora non lo conosci? Un motivo in più per partecipare!!

firma


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